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Irvin Penn al Met di New York. Fra arte e moda, antologia dell’eleganza

Irving Penn

Irving Penn

In occasione del centenario dalla nascita, il Met di New York celebra la fotografia di Irving Penn con una grande retrospettiva. Un’occasione per riscoprire un talento dalle molteplici sfaccettature, fra copertine di Vogue e scatti d’autore, tributi all’arte del passato e ricerche pionieristiche.

Irving Penn

Non solo moda
Dalle riviste patinate ai musei internazionali, la carriera di Irving Penn (1917-2009) è comunemente associata alla fotografia di moda -e al sodalizio creativo con la più prestigiosa fra le riviste del settore-; tuttavia è sufficiente uno sguardo fugace alle placide nature morte o agli intensi ritratti per cogliere la matrice artistica della sua opera.

Irving PennOriginario del New Jersey -dopo la formazione di stampo razionalista- il giovane Penn esordisce come illustratore presso la rivista Harper’s Bazaar, ma presto abbandona la pittura per dedicarsi alla fotografia ed entrare a far parte della scuderia di Vogue. Il resto è storia: dalla prima copertina realizzata nel 1943 (uno still life composto da una borsa, un guanto e una cintura), alle oltre 150 cover susseguitesi nell’arco di mezzo secolo.

Nelle pagine della bibbia del costume Penn sperimenta infinite possibilità formali e accosta con disinvoltura registri linguistici contrastanti. Edizione dopo edizione, l’alterigia del bianco e nero si alterna alla forza diromperne del colore -utilizzato nella sua accezione pittorica-, mentre l’eleganza sofisticata duetta con la più sfacciata delle carnalità, per un fluire di travolgenti cortocircuiti.

 

Irving Penn

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L’arte di saper guardare oltre
Al di la dell’intensità comunicativa propria del messaggio pubblicitario, l’opera di Irving Penn veicola un’eleganza senza tempo, frutto di un sapiente connubio fra sensibilità analitica e cultura figurativa. Il corpus artistico del maestro americano è un fascinoso rincorrersi di reminiscenze storiche e rimandi alla creatività più recente: dalle stridenti costruzioni prospettiche di Paolo Uccello alle calibrate scenografie di Giorgio Morandi, dalla rassicurante linea sinuosa di Edward Weston alle inattese associazioni di René Magritte. Penn parte da un puzzle di stimoli poliedri, per poi gettare all’aria i pezzi e guardare oltre. Si sviluppa così un corpus creativo composto da nature morte inscenate con accessori di moda e vanitas contemporanee, realizzate attraverso la giustapposizione di materiali di scarto e crani d’animali.

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Irving Penn

Ritratti d’autore
In questa esplorazione della “Grande bellezza”, la macchina fotografica di Penn si sofferma anche sull’animo umano, come rivelano i ritratti on the road e le effigi realizzate nello studio newyorkese. Gli scatti degli indigeni peruviani e degli abitanti Nuova Guinea sono complementari alla serie sulle icone della cultura europea e del cinema americano. Minimo comune denominatore di tanta sperimentazione? L’incontro fra indagine introspettiva e perfezione formale.

Una borsa di Ermes nuova di zecca o un vaso infranto, il volto di Pablo Picasso o le gambe di una top model. Per Irving Penn ogni tranche de vie è semplicemente il pretesto per immortalare il fascino –struggente e meraviglioso- dell’effimero… così, la mostra newyorkese è un’antologia di racconti frammentati, ma soprattutto di pura bellezza.

 

Irving Penn
Irving Penn
Salvador Dalì
Irving Penn
Irving Penn
Woody Allen

 

 

Irving Penn. Centennial


Organizzata dal Metropolitan Museum of Art in collaborazione con la Irving Penn Foundation
The Met Fifth Avenue
1000 Fifth Avenue, New York
Fino al 30 luglio 2017
www.metmuseum.org

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