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La raccolta Ingegnoli, tra Boldini, Signorini e Fattori. Storia di una passione d’arte a Milano

Vincenzo Irolli, Gioie materne, 1890 circa, Olio su tela, 128 x 80 cm Vincenzo Irolli, Gioie materne, 1890 circa, Olio su tela, 128 x 80 cm
Vincenzo Irolli, Gioie materne, 1890 circa, Olio su tela, 128 x 80 cm
Vincenzo Irolli, Gioie materne, 1890 circa, Olio su tela, 128 x 80 cm

La storia di una collezione privata si lega con la storia della persona che la crea. Si colora con gli avvenimenti della sua vita privata e pubblica, e permette di leggerci in controluce la personalità del collezionista. È questo il caso di Paolo Ingegnoli (1861-1935), facoltoso imprenditore milanese, fondatore nel 1884 della società ‘Fratelli Ingegnoli’. Innamorato del bello, Ingegnoli ha riunito, tra fine Otto e inizio Novecento, una straordinaria raccolta di dipinti, ordinata seguendo le ragioni della passione e dell’amore per l’arte.

Autunno 2017. La Galleria Bottegantica di Milano (via Manzoni 45) ospita una mostra che ripercorrerà le tappe che hanno portato alla nascita e allo sviluppo di questa celebre collezione milanese. La mostra, curata da Enzo Savoia, Stefano Bosi e Valerio Rossi, in collaborazione con gli eredi Ingegnoli, proporrà una selezione di quindici tra i più importanti dipinti già nella raccolta milanese e attualmente conservati in collezioni pubbliche e private.

Giovanni Boldini, Venezia 1907 circa, Olio su tela, 65 x 45 cm
Giovanni Boldini, Venezia 1907 circa, Olio su tela, 65 x 45 cm

Per concessione degli eredi Ingegnoli sarà inoltre possibile documentare – attraverso il materiale d’archivio in loro possesso – la storia di ogni singolo quadro, il rapporto personale intercorso tra Paolo Ingegnoli e gli artisti del suo tempo, l’allestimento originario della quadreria.

La rassegna privilegia i nuclei più significativi della collezione Ingegnoli attraverso i suoi autori principali. La sezione dedicata agli italiani di Parigi annovera capolavori fra cui Il porto di Venezia di Giovanni Boldini. Il divisionismo è rappresentato da due dei suoi massimi esponenti: Angelo Morbelli con La sedia vuota, capolavoro che rientra nella serie dedicata al Pio Albergo Trivulzio di Milano, e Carlo Fornara con Lavoro dei campi, opera che ha avuto una lunga gestazione (1895-1936), e di cui l’artista è più volte intervenuto apportandovi modifiche sostanziali all’impianto compositivo.

Angelo Morbelli, La sedia vuota, 1903, Olio su tela, 60 x 85 cm
Angelo Morbelli, La sedia vuota, 1903, Olio su tela, 60 x 85 cm

La sezione dedicata ai Macchiaioli toscani riunisce nelle sale di Bottegantica Il ghetto di Firenze di Telemaco Signorini e La raccolta delle foglie di Giovanni Fattori. Completano il percorso espositivo opere di Lorenzo Delleani, Giacomo Favretto, Domenico e Gerolamo Induno, Vincenzo Irolli, Luigi Nono e altri ancora.

Nelle intenzioni del suo creatore, la collezione doveva essere una summa della pittura dell’Ottocento italiano, senza discriminazione alcuna per scuole e artisti. La sua predilezione per il ‘nuovo’ lo portò a privilegiare principalmente le maestranze la cui poetica artistica è uscita indenne – in alcuni casi addirittura rafforzata – con il mutare del gusto e delle tendenze. La consapevolezza del prestigio artistico e culturale della sua quadreria convinse negli ultimi anni Paolo Ingegnoli a concedere alla cittadinanza di Milano l’onore di visitare questa straordinaria raccolta ubicata nel piano nobile del suo palazzo di Corso Buenos Aires 54. 

Giacomo Favretto, Un articolo interessante (Il padre e la sorella del pittore), 1874, Olio su tela, 25 x 28 cm
Giacomo Favretto, Un articolo interessante (Il padre e la sorella del pittore), 1874, Olio su tela, 25 x 28 cm

LA RACCOLTA INGEGNOLI

Storia di una passione d’arte a Milano

Milano, Galleria Bottegantica (via A. Manzoni, 45)

13 ottobre – 3 dicembre 2017

Orari: da martedì alla domenica 10-13; 15-19

Ingresso libero

 

Catalogo Bottegantica edizione

 

Info: (+39) 02 62695489 – (+39) 02 65560713

milano@bottegantica.com ; info@bottegantica.com

www.bottegantica.com

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