Ai Weiwei bloccato all’aeroporto di New York. Si stava imbarcando per San Paolo.
L’artista cinese Ai Weiwei era in viaggio per la promozione del suo documentario, Human Flow (presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia) quando il personale dell’aeroporto ha dichiarato che il suo visto non era valido.
Ai Weiwei, artista dissidente cinese, non ha quindi potuto imbarcarsi sul suo volo da New York a San Paolo dove avrebbe dovuto partecipare all’apertura del São Paulo Film Festival con la prima brasiliana del suo documentario Human Flow, opere che affronta l’attualissima crisi dei rifugiati.
Con un post sul suo profilo Instagram Ai Weiwei ha descritto l’episodio avvenuto il 17 ottobre. L’artista era all’aeroporto di Newark in attesa dell’imbarco per del volo United Airlines 149 diretto a San Paolo: «l’equipaggio di terra ha controllato il mio passaporto e il visto, poi hanno sostenuto che il visto era scaduto». Inutili le spiegazioni per cercare di dimostrare la validità del visto.
Dopo aver atteso all’aeroporto per due ore l’artista è tornato al suo hotel di New York City dove ha contattato il suo distributore in Brasile, l’ambasciata brasiliana a Berlino e il consolato brasiliano a New York, che ha rilasciato una lettera in cui si conferma che il visto era valido.
Ai Weiwei ha dichiarato sempre tramite Instagram: «La United Airlines dovrebbe avere una formazione migliore per il proprio personale di terra, in modo tale da capire meglio i loro compiti e poter finalmente volare in maniera più tranquilla». United Airlines non ha risposto al commento.