Misurazioni, una personale di Eliseo Mattiacci a cura di Lorenzo Bruni.
Misurazioni è la prima personale dell’artista di Cagli a Firenze dopo quasi 40 anni da quella che si tenne nel 1980 alla Galleria di Vera Biondi. L’esposizione nasce dalla volontà di osservare da un’angolazione nuova il percorso di Eliseo Mattiacci.
In mostra 28 opere – tra disegni, acquarelli e istallazioni – che illustrano un lavoro di 50 anni.
Con questo specifico scopo è stato scelto di far dialogare nella parte iniziale della galleria fiorentina due grandi sculture di anni differenti – Misurazione dei corpi celesti del 2003/2004 e Tempo globale del 1990/91 – assieme ad alcune opere su carta tra cui Opera nel bosco del 1983 e Occhio del cielo del 2005 che testimoniano la centralità della pratica del disegno nella sua produzione e poetica, oltre all’opera fotografica Rifarsi realizzata come unica traccia di una sua celebre performance del 1973.
L’accostamento di queste opere permette di far emergere un motivo per la scultura inusuale quanto pregnante e che Eliseo Mattiacci ha affrontato da angolazioni concettuali e soluzioni estetiche disparate: il manifestarsi del tempo da una parte e della temporalità dell’esperienza dall’altra.
Un ruolo centrale è rivestito dalla grande installazione dal titolo Corpo Celeste (meteorite) del 2008 che invadendo la galleria di via Benedetta modifica la relazione tra opera e spettatore indagando le potenzialità del monumento in un mondo post-ideologico. Il compito che l’artista gli affida in questo caso è quello di dare corpo ad una entità incommensurabile come quella del cosmo, intrecciandolo con il tema dell’archivio visto che la massa filiforme degli scarti della lavorazione del metallo assorbe o fa emergere dal suo nucleo centrale disegni incorniciati o frammentati di essi legati al tema dell’espansione o della dinamicità delle forme.
Scrive Lorenzo Bruni nel testo per il catalogo che sarà pubblicato per l’occasione: “La ricerca di Mattiacci può apparire ad uno sguardo superficiale come divisa in maniera netta tra le opere gestuali in dialogo con il corpo personale e sociale, con cui ha contribuito al dibattito dell’Arte Povera negli anni sessanta, e il periodo delle sculture dal tema cosmologico che formalizza dagli anni Novanta portando il dibattito attorno alla strategia dell’arte ambientale a soluzioni inaspettate. In realtà il percorso dell’artista si è sviluppato in maniera costante e coerente sempre all’insegna della domanda: quale è il ruolo che lo scultore può ricoprire nella riformulazione dell’etica culturale in una società in evoluzione e sempre più “liquida”? Tale questione concettuale, più che formale, lo ha portato a realizzare interventi che possono essere considerati in quanto tracce personali o istruzioni collettive della misurazione dell’attorno sia di quello visibile che invisibile”.
Eliseo Mattiacci | Misurazioni
a cura di Lorenzo Bruni
31 ottobre 2017 > 24 febbraio 2018
Galleria Poggiali
Via della Scala, 35/A-29/Ar e Via Benedetta 3r, Firenze