No Title. La pittura è un linguaggio? Per la prima volta una ricerca sul linguaggio delle arti visive si svolge in contemporanea in diversi continenti con l’obiettivo di coinvolgere più di un milione di persone.
No Title, progetto e libro, è una complessa ricerca sul fondamento dei linguaggi artistici, e in particolare della pittura, che punta a coinvolgere oltre un milione di persone nei prossimi due anni, attraverso metodologie scientifiche validate a livello internazionale.
Promosso da Coldiretti e Mondadori Electa, il progetto è ideato da Matteo Smolizza e si avvale di 47 tavole dell’artista Fabrizio Di Marzio. Innovativo per la dimensione del campione e per la tipologia del metodo utilizzato, mutuato dalla linguistica, il progetto è basato sulla scienza che analizza i linguaggi oggi utilizzati per comunicare da 7 miliardi di persone, e così può osservare l’opera d’arte senza porsi il problema della soggettività del giudizio e della giustificazione della produzione estetica.
>> Sottoponendo le stesse opere alla vista di una moltitudine di persone differenti per età, status, condizione, attitudini, cultura, esistono comuni emozioni, pensieri, associazioni, che vengono evocati dall’opera? Il progetto viene realizzato oltre che in Italia anche in USA, Romania, Siria, Afghanistan, India e Sudafrica, ed ha riscosso l’adesione di eminenti istituzioni ed intellettuali italiani ed esteri.
La pittura è un linguaggio? E se lo è, che peculiarità ha? No Title, un progetto ideato e curato dal filologo e storico dell’arte Matteo Smolizza, allievo di Denis Mahon e Ernst H. Gombrich, a partire da 47 tavole realizzate da Fabrizio Di Marzio, artista individuato da Michael Klein (former worldwide curator della Microsoft Collection), interroga lo sconfinato campione attraverso un test – capace di captare la risposta emotiva e di ricondurla agli elementi formali dell’immagine – elaborato da un team dell’Università La Sapienza sotto la direzione dello specialista in psicodinamica Francesco Gazzillo. La ricerca durerà due anni.
Il razionale scientifico della ricerca di No Title è estremamente semplice: le 47 tavole, sul ciclo delle stagioni, realizzate da Fabrizio Di Marzio senza elementi aneddotici, vengono sottoposte ad un numero enorme di persone di ogni età, istruzione, status sociale, provenienza e persino condizione medica: le risposte vengono raccolte con un test, che consente all’intervistato di indicare le emozioni provate e cosa precisamente nell’immagine le abbia suscitate. In pratica, se rispetto alle immagini la gran parte degli intervistati avrà dato risposte coerenti – sia sul piano razionale sia sul piano emotivo -, si potrà riconoscere nella pittura un linguaggio ed indagarne, con l’esame approfondito dei dati, le peculiarità.
I punti forti di questo progetto sono la estrema innovatività e semplicità del metodo, l’enorme numero delle persone coinvolte (si punta ad un milione di individui, sono già stati raccolti oltre 275.000 dati) e la replicabilità sia all’interno della pittura (con le stesse e/o altre immagini a fini di verifica) sia, verosimilmente, di qualsiasi altra arte.
Le tavole che il pubblico osserverà per partecipare alla ricerca attraverso i test sono prive di qualsivoglia contaminazione verbale: le immagini parlano da sole, e le risposte date dal pubblico circa la loro interpretazione saranno raccolte da un team dell’Università La Sapienza, ma potranno anche essere date attraverso il sito www.notitle.org autonomamente e anonimamente da tutti coloro che vorranno partecipare a questa grande ricerca sul fondamento dei linguaggi delle arti visive.
>> L’obiettivo è verificare il grado di coerenza tra le risposte date dall’enorme numero di persone coinvolte e, quindi, se la pittura sia un linguaggio.
“No Title si propone di indagare se e perché l’opera è comunicativa a prescindere dall’apparato verbale e accreditante costruitole intorno, e quindi se risponde ai principi cardine per identificare un linguaggio, uno strumento sociale in cui i messaggi sono largamente dipendenti dalla struttura (per esempio, per i linguaggi verbali la grammatica e il vocabolario) e largamente indipendenti dal contesto (per esempio la condizione di salute o l’umore o la localizzazione geografica di interlocutori parlanti la stessa lingua). Spesso proprio quelle opere che fanno fatica a farsi riconoscere come arte dal vasto pubblico sono – al contrario – largamente dipendenti dal contesto (di presentazione/esposizione), che svolge un ruolo accreditante, e largamente indipendenti da una struttura di elementi comunicativi condivisa e riconoscibile dal pubblico. Osservata dal punto di vista linguistico, e quindi fuori dalla disputa mi piace/non mi piace, la questione si semplifica molto” (Matteo Smolizza).
Fra i partner del progetto Maimeri – Gruppo Fila Marchio Giotto, e Bonino Auctions Par Excellence.
Il progetto è anche un volume, ibrido tra libro d’artista e strumento scientifico, edito da Electa Mondadori, che raccoglie le 47 tavole realizzate da Fabrizio Di Marzio e selezionate da Adela Mara in constante raffronto con Matteo Smolizza.
NO TITLE. La pittura è un linguaggio?
Da una idea di Matteo Smolizza; con tavole di Fabrizio Di Marzio
Presentazione progetto e volume:
Martedì 14 novembre ore 15.00
BOOKSHOP ELECTA
Corderie dell’Arsenale
Campo della Tana
Castello 2169/F
30123 Venezia
Intervengono:
Matteo Smolizza, filologo e storico dell’arte, ideatore e coordinatore di No Title; Viktor Misiano, curatore indipendente, già curatore del dipartimento di arte contemporanea del Pushkin National Museum of Fine Arts, Mosca; Edward Lucie-Smith (Bermondsey Project Space, Londra), poeta e curatore.