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Segno, geometria, matematica. Le Apparenze e le Equivalenze di Giulio Paolini a Milano

Giulio Paolini Giulio Paolini Terra di nessuno 2013-2014 Cavalletto, frammenti fotografici lacerati in teca di plexiglass, tela preparata 220x91x80 cm Foto Luciano Romano

Milano. La “Teoria delle apparenze” di Giulio Paolini (Genova, 1940) sbarca alla Galleria Fumagalli dal 16 gennaio al 14 aprile 2018. A cura di Angela Madesani e Annamaria Maggi, la mostra si propone di attraversare tutta la produzione dell’artista, con una selezione di opere dal 1969 al 2015.

Giulio Paolini
Giulio Paolini
Terra di nessuno
2013-2014
Cavalletto, frammenti fotografici lacerati in teca di plexiglass, tela preparata
220x91x80 cm
Foto Luciano Romano

>> Le tele prospettiche degli anni ’70, la dimensione teatrale-letteraria degli anni ’80 e i più recenti studi sull’identità dell’autore e la sua condizione. La ricerca di Paolini è di matrice concettuale e prende avvio dal suo “Disegno geometrico” del 1960; la ricerca sulla struttura e sui metodi lo porteranno successivamente a definire il suo modus operandi: lontano dalla figurazione ma vicino al segno, alla geometria e alla matematica.

Le opere esposte seguono il percorso dell’artista a partire dal 1969, anno rappresentato dallo stendardo in cotone dal titolo “Quam raptim ad sublimia” (quanto prima verso il sublime). Ineffabilità e invalicabilità della parola evocate in questa frase latina, che Paolini riprende da un’incisione nel pavimento marmoreo del Museo del Vaticano.

Giulio paolini
Giulio Paolini
Quam raptim ad sublimia
1969
Vernice su tessuto di cotone
Striscione 65×420 cm, misure complessive variabili
Foto Michele Alberto Sereni

Quadro come contenitore di tutte le opere future e passate. Questa l’idea dietro all’analisi e alla ricerca compiuta da Paolini sullo spazio, manifestatasi in opere come “Teoria delle apparenze” (1972) ed “Equivalenza” (1975).

Giulio Paolini
Giulio Paolini
Equivalenza
1975
Matita e chiodi su tela preparata
100×150 cm

Ripetizione, circolarità, rimandi, doppio. Temi che affollano la poetica di Paolini dalla metà degli anni ’70 in poi, insieme a calchi in gesso di statue o decorazioni architettoniche tipiche della classicità, che rimandano ad un’attenta riflessione sulla tradizione, ormai apprezzabile solo se frammentata.

Giulio Paolini
Giulio Paolini
L’Indifférent
1992
Fotografia a colori incorniciata, cavalletto, cornici di legno, lastra di plexiglass trasparente, lastra di plexiglass specchiante
230x180x130 cm

In mostra anche “L’Indifferent” (1992): una fotografia a colori (mancante di alcune parti, ritagliate) incorniciata su un cavalletto di legno, espressione della teatralizzazione del lavoro dell’artista. La percezione visiva dello spettatore è messa alla prova mentre esso viene coinvolto nell’atto di definizione dell’opera, come succede anche nell’osservazione della più recente “Terra di nessuno” (2013/2014) dove, sempre sul medesimo supporto, una tela e quattro frammenti di un disegno in teca rimandano all’immagine di un quadro, senza però rivelarlo del tutto.

“Il mio modo di agire è in rapporto, staffetta continua, tra il quadro prima e quello dopo. Ogni mio quadro in definitiva è la replica del precedente (vorrei dire che nasce già come replica del precedente).” 

Giulio Paolini

“Teoria delle apparenze” è un omaggio ad una delle figure più rappresentative dell’avanguardia italiana. Paolini, con le sue installazioni, disegni, collage, calchi e fotografie -dagli anni ’60 a oggi- ha sempre saputo mettere in discussione sé stesso e il metodo, rigenerando il suo lavoro con orizzonti sempre nuovi.

Informazioni utili

GIULIO PAOLINI

TEORIA DELLE APPARENZE

Opere dal 1969 al 2015

Inaugurazione lunedì 15 gennaio 2018 dalle 18.30

Dal 16 gennaio al 14 aprile 2018

GALLERIA FUMAGALLI

Via Bonaventura Cavalieri 6, 20121 Milano

Dal martedì al sabato dalle 11 alle 19

Info: +39 02 36799285 | info@galleriafumagalli.com

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