David Hockney dalla Royal Academy of Arts: al cinema il docufilm sull’artista simbolo della pop art inglese.
Inaugura la nuova stagione di eventi cinematografici proposta da Nexo Digital con uno dei più grandi artisti viventi. È David Hockney (Bradford, 1937) ad aprire questo nuovo ciclo. L’artista inglese, membro della Royal Academy di Londra dal 1991, viene raccontato in due mostre spettacolari: A Bigger Picture (del 2012) e 82 Portraits and One Still Life (del 2016).
>> Il docufilm David Hockney dalla Royal Academy of Arts sarà visibile nelle sale italiane il 30 e 31 gennaio 2018.
Due mostre-evento, gli spazi della Royal Academy e l’artista simbolo della pop art inglese. Il risultato è un docufilm che grazie alla tecnologia del cinema digitale ci permette di rivivere le due personali raccontate dall’artista ammirando immagini ad altissima definizione.
Hockney, che ha esposto numerose volte tra Londra, Parigi e New York ottenendo sempre numeri da record, ci racconta nel dettaglio come sono nate A Bigger Picture e 82 Portraits and One Still Life. Entrambe le mostre sono state curate da Edith Devaney (Senior Contemporary Curator della Royal Academy of Arts) con la quale Hockney si tiene costantemente in contatto, aggiornandola su tutti i suoi nuovi progetti.
A Bigger Picture, realizzata nel 2012, è stata la prima grande mostra dedicata agli imponenti dipinti paesaggistici realizzati dall’artista in un momento particolare della sua vita. Egli “scruta” il paesaggio dello Yorkshire, “reagisce” ai posti in cui si trova. Il docufilm ci porta all’interno delle sale della Royal Academy colme dei paesaggi realizzati talvolta en plein air -in cui la luce è la vera protagonista- altre volte in studio, altre ancora con l’ausilio dell’iPad.
Tim Marlow: “Dopo cinquant’anni da artista noto, riesce ancora a stupirsi di qualcosa?” David Hockney: “Non mi importa di annoiare gli altri, ma non annoierò me stesso”.
Hockney spiega a noi e a Tim Marlow, direttore Artistico della Royal Academy che si è occupato dell’intervista, che Rembrandt lo ha influenzato molto e quanto gli piaccia osservare l’avvento della primavera. Toccante ascoltare l’artista mentre parla del dolore per la perdita dell’amico Jonathan Silver.
Lo studio di Los Angeles, una sedia e uno sfondo semplice blu e verde per non distogliere lo sguardo dalla figura. Dal paesaggio si passa alla ritrattistica. 82 Portraits and One Still Life nasce a soli quattro anni di distanza da A Bigger Picture.
Lavori che nell’insieme possono essere considerati un’unica opera d’arte. Per questi ritratti l’artista si è concesso assoluta libertà tranne che per il tempo di esecuzione: massimo 20 ore di lavoro a ritratto, non di più.
Un limite specifico per poter realizzare un numero maggiore di ritratti rigorosamente di amici, tutti presenti fisicamente nel suo studio per tre giorni. L’individualità di ciascuno di loro viene messa in primo piano. Ne scaturisce una serie di opere meravigliose: ogni lavoro trasmette la personalità del soggetto ritratto in rapporto con l’artista.
Hockney realizza ben due ritratti della curatrice Edith Devaney cogliendo ogni volta un aspetto diverso della donna che ci racconta di com’è nata l’idea di creare una grande mostra a partire dai primi ritratti che Hockney le mandò poco dopo essersi conclusa la mostra precedente. “A lui piacciono le sfide” afferma sorridendo la curatrice.
Un evento cinematografico curato nei particolari che ci permette di scoprire tutte le curiosità celate nelle opere di un maestro unico nel suo genere. Il perché nella serie di ritratti egli abbia amato riprodurre soprattutto le scarpe e la motivazione che ha portato l’artista a escludere tra tutti un ritratto in particolare lo scoprirete guardando il docufilm.
David Hockney dalla Royal Academy of Arts ci regala novanta minuti di immagini uniche dai colori vivacissimi tipici dell’artista inglese, lasciandoci la sensazione di avere realmente visitato queste due mostre spettacolari.
David Hockney dalla Royal Academy of Arts
30 e 31 gennaio 2018
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