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Tre cose che farò nel 2018. Tiziana Di Caro

Tiziana Di Caro Tiziana Di Caro
Tiziana Di Caro
Tiziana Di Caro

Scopriamo i progetti per l’anno appena iniziato dei protagonisti del sistema dell’arte italiana: critici e storici dell’arte, direttori di museo, artisti, galleristi, collezionisti, operatori culturali

1. decennale. Nel 2018 la galleria compie dieci anni. Io non ho mai amato i compleanni per cui non ho intenzione di fare alcuna festa, ma una mostra presentando opere degli artisti con cui lavoro oggi. Non voglio ripercorrere quanto è accaduto in questi anni; mi interessa piuttosto che se ne sottolinei l’identità attraverso il lavoro del gruppo che oggi rappresentiamo. Vorrei introdurre il lavoro di artisti molto giovani, come ad esempio Antonio Della Guardia con cui ho appena iniziato a lavorare, per metterlo a confronto con quello di Betty Danon dimostrando che pur appartenendo a epoche diverse, tra loro esiste una coerenza, una linea specifica di contatto, un’attitudine comune che va oltre il momento in cui hanno lavorato o stanno lavorando. La somma di questi punti di contatto è il movente della delle mie scelte ed è anche la linea che seguo.

2. cataloghi. Nel 2018 vorremmo completare la prima parte del catalogo ragionato delle opere di Tomaso Binga per poi cominciare quello di Betty Danon. Ci sto lavorando io, insieme con i miei collaboratori da oramai tre anni. È un lavoro fantastico per noi storici dell’arte. La sistemazione dell’archivio mi ha fatto prendere coscienza di un aspetto molto importante del lavoro: esiste un deposito “silente” della memoria storica che se non viene portato alla luce e mostrato rischia di perdersi nel tempo e uno storico dell’arte questo non può permetterlo. Questo aspetto ha affiancato quello dell’analisi della nostra identità culturale attraverso le esperienze degli artisti del presente. In questo senso e come sempre anche nel 2018 continueremo a ricercare nel deposito silente, così come nel panorama più attuale, mantenendo lo stesso approccio esplorativo e di analisi, in modo da affiancare l’aspetto commerciale a quello della tutela e della promozione, convinti che l’uno non possa prescindere dagli altri e vice versa.

3. Napoli. Il 2018 sarà anche l’anno del mio definitivo trasferimento a Napoli. Sino ad ora, infatti, io e Gianmaria abbiamo continuato a vivere a Salerno. Napoli ci ha assorbiti totalmente e vogliamo godere al meglio della vitalità culturale che la distingue. Abbiamo comprato una casa nel Rione Sanità, più precisamente al Borgo Vergini, che è un luogo incredibilmente affascinate. Una casa dove ci piacerebbe ospitare gli artisti (e non solo …) che passano in città. Vorremmo diventasse un punto di riferimento, un luogo di incontro per gli amici che condividono i nostri interessi. Abbiamo molte idee in merito e non vediamo l’ora di poterle realizzare.


Tiziana Di Caro è una gallerista attiva fin dal 2008 nella sede di Salerno. Nel 2015 lo spazio espositivo si è trasferito a Napoli, in un appartamento da 150 mq nel centro storico

www.tizianadicaro.it

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