Scopriamo i progetti per l’anno appena iniziato dei protagonisti del sistema dell’arte italiana: critici e storici dell’arte, direttori di museo, artisti, galleristi, collezionisti, operatori culturali
1. caffè. Metto per primo il Caffè Internazionale, il locale della mia famiglia, una specie di opera d’arte in continua ridefinizione fatta di tante persone di mondi diversi e con strumenti diversi. Una cosa che succede nella relazione e nell’accadere quotidiano. Un locale nel centro di Palermo è una creatura delicata che ha bisogno di continue cure e attenzioni.
2. buco nell’acqua. Come secondo ho tante mostre in arrivo, voglio realizzare il buco nell’acqua con la galleria Pinksummer, che per essere un vero buco dell’acqua non poteva avvenire nella tempistica prevista, quest’anno creerò altri buchi difficili; ho in programma la personale da Pantaleone a Milano, la quarta vetrina della Libreria delle Donne sempre a Milano con Francesca Pasini, credo a giugno, ci sarà una mostra alla Villa d’Orleans a Palermo curata da Fulvio Chimento e una delle tappe di A Year in the Woods, mostra ideata da Silvia Cini. Con lei & co. Si vorrebbe anche riporre la mostra Audiovetture a Palermo (forse). E poi una mostra di video a cura di Agata Polizzi alla Fondazione Sicilia e l’occupazione delll’Isola delle Femmine, progetto con Valentina Greco…
3. insegnamento. Come terza cosa me ne andrei in Brasile, ma ahimè rientrerà nel programma del 2019. Invece ancora per il 2018 c’è l’insegnamento (che mi insegna tanto): quello istituzionale all’Accademia di Lecce e quello underground di base al Caffè, con un programma didattico di workshop con Michele Tocca, Deborah Ligorio per la primavera, e poi in estate con la Summer School del Caffè Internazionale curata con Daria Filardo e Davide Ricco e infine ancora in fase di definizione, la Scholè con Giulia Crisci, Maria Rosa Sossai e sempre Davide Ricco.
Stefania Galegati Shines (Bagnacavallo, 1973) ha studiato arti visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna e a Brera con Alberto Garutti. Ha fatto parte di Via Fiuggi, un gruppo di giovani artisti che vivevano insieme a Milano alla fine degli anni novanta. Lavora con la fotografia e l’installazione riflettendo sulla percezione e gli effetti della rappresentazione. Ha esposto per la prima volta nel 1994 a Viafarini. Nel 2003 si sposta a New York per quattro anni con International Studio Program al PS1 MoMA. Ha vissuto nomadicamente per alcuni anni a New York, Buenos Aires, Zanzibar, Tanzania, Praga e Belgrado e così ha iniziato Notes by Chance, delle annotazioni video giornaliere che venivano raccolte ogni 4-5 mesi accompagnate dalla musica. Nel 2008 si trasferisce a Palermo, dove attualmente vive con il marito Afroamericano e i due figli. Nel 2015 apre il Caffè Internazionale, centro culturale ed opera d’arte.
http://caffeinternazionale.com/