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Museo Lee Ufan. Il grande artista coreano aprirà a marzo la sua fondazione ad Arles

Lee Ufan, Relatum – Silence in Seoul, 2008 Lee Ufan, Relatum – Silence in Seoul, 2008
Lee Ufan, Relatum – Silence in Seoul, 2008
Lee Ufan, Relatum – Silence in Seoul, 2008

Succede tutto in Francia. Il progetto sarà dell’archistar nipponica Tadao Ando, che ha già ideato l’altro museo dedicato all’artista sull’isola giapponese di Naoshima. Da marzo l’avvio dei lavori della fondazione

Passano anni, decenni, secoli, il mondo si globalizza, ma la Francia continua ad avere un posto speciale nell’immaginario di tanti artisti, forse proprio perché continua ad avere un’attenzione speciale alle questioni culturali, alla gestione delle strutture e alla valorizzazione del patrimonio. Giusto nei giorni scorsi vi segnalavamo l’apertura a giugno a Parigi del Giacometti Institute, e poco prima quella ad Aix-en-Provence nel 2019 di un nuovo Museo Picasso, il quinto e il più grande al mondo. Ma pochi chilometri più ad Ovest, ad Arles per la precisione, sarà un grande artista vivente, il coreano Lee Ufan, che da marzo aprirà una sua fondazione negli ampi spazi dell’Hotel Vernon, conosciuto anche come “Maison Dervieux”, maestoso ed austero edificio del 17mo secolo situato nella città vecchia, a metà strada tra l’arena e la Place du Forum.

Lee Ufan
Lee Ufan

L’artista nato in Corea nel 1936, che vive ormai in Giappone ma mantiene uno studio a Parigi dove torna per soggiorni regolari, è uno dei grandi nomi storicizzati fra i più ricercati da collezionisti e musei: nel 2011 è stato il Guggenheim Museum di New York a sancirne l’ingresso nell’empireo dei grandi, dedicandogli la retrospettiva “Making Infinity”. Noto come fondatore nel 1969 e teorico del movimento Mono-Ha, avanguardia che cercava un punto d’incontro tra astrazione e filosofia, in Italia Ufan abbe un momento di celebrità durante la Biennale di Venezia del 2007, con la mostra “Resonance” allestita a Palazzo Palumbo Fossati. Nel 2010 un primo museo a suo nome fu inaugurato sull’isola giapponese di Naoshima, progettato dall’archistar nipponica Tadao Ando, quello di Punta della Dogana a Venezia, per intenderci, e ​​che si occuperà anche del futuro museo di Arles. Nello statuto della fondazione si legge che la nuova struttura si occuperò di “promuovere, sostenere e sviluppare, direttamente o indirettamente, attività di interesse artistico, culturale, filantropico, educativo, sociale, in Francia o all’estero, e di valorizzare e preservare l’opera dell’artista Lee Ufan”.

http://www.studioleeufan.org/

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