Dopo l’annuncio degli highlight dell’asta del 6 marzo di Christie’s dedicata alla postwar and contemporary art, ora è il turno di Sotheby’s che risponde con una selezione di altrettanto alto livello per l’asta di Londra.
In calendario il 7 marzo, esattamente il giorno dopo della sua concorrente, propone 61 lotti nell’Evening Sale, con lavori dei più ricercati e noti nomi dell’arte degli ultimi 100 anni. A questa vendita seguirà il giorno successivo la Contemporary Day Auction con altri 214 lotti di tutto rispetto. Ecco alcuni highlight…
Si segnala il ritorno in asta dell’opera di Peter Doig, The Architect’s Home in the Ravine (1991): stimato £14-18 milioni, l’opera risale al periodo immediatamente successivo al suo Master degree a Chelsea, quando fu premiato con il prestigioso premio della Whitechapel, e segna dunque un momento cruciale della carriera dell’artista. Il lavoro fu esposto poi nel suo show presso la Whitechapel di Londra insieme ad altre opere già passate in asta come Iron Hill (1991), primo lavoro dell’artista venduto a più di £1 milione e Rosedale (1991) che stabilì da Phillips l’anno scorso con i suoi £28.8 milioni il nuovo record in asta di un artista inglese vivente.
Come ha affermato Alex Branczik, capo del dipartimento Arte Contemporanea per l’Europa «The Architect’s Home in the Ravine si può considerare indubbiamente uno dei maggiori lavori di Doig. Stando di fronte al dipinto, risulta immediatamente evidente come mai sia considerato uno degli artisti inglesi in vita più importanti»
L’opera fa riferimento a un edificio a cui l’artista era affezionato durante la sua infanzia in Canada, situato nel quartiere di Toronto Rosedale (soggetto quindi simile all’altra opera da record): tuttavia la composizione e l’atmosfera del dipinto potrebbe anche riferirsi più al celebre Unité d’Habitation di Le Corbusier a Briey-en-Fôret nel Nord Est della Francia, che Doig aveva visitato proprio in quell’estate del 1991 rimanendo affascinato sia dalla purezza razionale dell’edificio modernista che dalla foresta circostante. La contrastante sensazione che usciva da quell’intreccio vegetale era al contempo accogliente e invitante, ma anche oscura e irraggiungibile. Questa atmosfera onirica e misteriosa è del resto tipica dei lavori di Doig, che spesso si inoltrano ed esplorano i meandri della memoria umana, nei complessi intrecci di esperienza personale e memoria condivisa.
Un altro lotto annunciato negli ultimi giorni, con una simile complessa architettura compositiva e soprattutto un pari livello di interesse ed aspettative è l’opera Some People (Welcome Series) del 2004, di un altro grande nome in crescita dell’arte inglese, Hurvin Anderson (prima assistente dello stesso Doig) e stimato £ 600,000-800,000 .
Fra gli altri Highlight dell’Evening Sale di Sotheby’s sono poi da segnalare: 3 masterpieces di Richter (1025 Farben del 1974, Gelbgrün e Wind, entrambi 1982) che incorporano i due principali motivi di tutta la pratica dell’artista: precisione fotografica e cangiante astrazione; una delle ben note piscine dai riflessi blu di David Hockey Different Kinds of Water Pouring into a Swimming Pool, Santa Monica (1965) stimata £6-8 milioni; un lavoro di Rudolf Stingel Untitled (2009) con un iperrealistico paesaggio alpino che pur nell’estremo rigore della precisione fotografica tradisce un certo sentore romantico tedesco verso il sublime naturale (stima £4-6 milioni ; oltre ad altri ben noti nomi come Christofer Wool, Basquiat, Andy Warhol.
Non mancheranno però anche i grandi nomi dell’arte post-war italiana, come i 6 tagli rossi di Lucio Fontana, Concetto Spaziale- Attese del 1963, stimato £2-3m; lo specchio degli anni ’60 di Pistoletto, gli Amanti (Lovers) 1962/63, con stima £2.3-3m; mentre nella Day auction del 8 marzo si segnala un Castellani Superficie Arancione, 1973 stimato £260,000–350,000.
Infine menzione a sé, anche per la sua particolare storia, merita l’ angelo di Antony Gormley, Angel of the North (1997) realizzato 20 anni fa come totem per Gateshed, a celebrare il futuro dell’Inghilterra del Nord grazie al patrimonio di abilità dell’ormai superata industria siderurgica che sarebbe stato rinnovato e rilanciato. L’angelo di 200 tonnellate divenne presto il simbolo delle speranze di un’intera regione, e l’opera d’arte pubblica inglese più vista. Poi, sebbene l’industria del Nord purtroppo non abbia spiccato il volo come il suo “angelo custode”, l’opera indicò la strada di un nuovo e diverso processo di rigenerazione, diventando ancor più per Gateshed un simbolo totemico dello sviluppo all’insegna dell’arte e delle industrie creative.
Una delle prime versioni di questa scultura è già stata venduta a Christie’s per £5.3m. In questa asta di marzo Sotheby’s porterà uno dei 12 modellini di 3 m della del gigantesco angelo originario, con una stima di £1,5/2 milioni e un indubbio interesse da parte di tutti i compratori inglesi, visto ormai il capitale simbolico incorporato da questa scultura. Il record raggiunto da una di questi modellini nel 2011 fu di $5.3m per una versione di più di 6 metri. Questa particolare versione di 3 fu già venduta nel 2014 da Sotheby’s per $1.685m, mentre prima nel 2008 e 2011, altri esemplari avevano fatto $1m.
Info: Sotheby’s Contemporary art evening auction – Contemporary Art Day Auction