Prendete due writer milanesi vecchia scuola (e mica due qualunque, parliamo di KayOne e FlyCat), metteteli in un hotel categoria Luxury 5 stelle (il Boscolo di corso Matteotti a Milano) e avrete ottenuto il connubio più curioso di tutti i tempi. Un’unione talmente insolita che non poteva che dare vita a qualcosa di innovativo e interessante: parliamo di Street-à-porter, una serata a base di esposizioni d’arte e live painting che animerà le sale dell’hotel milanese a partire dalle 18.30 di oggi venerdì 23 febbraio.
Cocktail alla mano e dj set on air, durante la serata si potrà ammirare la performance calligrafica di FlyCat sulle vetrate esterne del Boscolo milanese, un’esposizione, a cura di Alessandro Mantovani, di opere su tela e carta di entrambi i writer e la presentazione della nuova collezione di foulard Street-à-porter. Quest’ultima, in edizione limitata, è stata realizzata dai due artisti di strada in collaborazione con l’azienda italiana Andrea Savio e in occasione della Milano Fashion Week 2018.
“Merito della lungimiranza di Boscolo – ammette KayOne, al secolo Marco Mantovani – che ha saputo dare spazio a una manifestazione tanto insolita dimostrando così gusto e interesse culturale”. Già, ma il merito va anche agli artisti che, forti di una lunga esperienza nel mondo dell’arte, hanno dato vita a un prodotto innovativo in grado di parlare il linguaggio della strada a un pubblico alto (e che, diciamocelo, con la strada ha ben poco a che fare).
Ma quali scelte sono state fatte dagli artisti per riuscire a far passare il proprio linguaggio su un oggetto tanto raffinato? “Partiamo dal supporto – prosegue KayOne – rappresentato da tre foulard ciascuno tagliato secondo le dimensioni classiche di questo pregiato accessorio. Per ognuno, poi, abbiamo scelto una raffigurazione che testimonisia il nostro passato di writer sia la nostra capacità di sviluppare un linguaggio artistico in grado di vivere di vita propria”. Ecco dunque che alcune delle stampe riporterannoi segni della tag, dei lavori a collage e della pittura astratta.
Ma se pensate che finisca qui, vi sbagliate. Quello che Boscolo ha instaurato con gli artisti è infatti un rapporto di lunga data: correva il 2010 quando l’hotel di corso Matteotti chiamava, per la prima volta in Italia, i due writer dipingere una murata di sua proprietà. “In quell’occasione – dice ancora KayOne – Flycat e io avevamo dipinto due porzioni diverse dello stesso muro. Oggi, a distanza di 8 anni, torniamo su quel muro esterno e lo ridipingiamo a quattro mani: il risultato finale sarà visibile sia dall’interno dell’hotel sia dalla strada”. Com’è giusto che sia, verrebbe da dire.