Print Friendly and PDF

Christie’s vende per 137,5 milioni £. L’arte italiana incassa da sola 21,9 milioni £

LOT 17
Lucio Fontana (1899-1968)
Concetto spaziale, Attese
waterpaint on canvas with lacquered wood frame 26 ¾ x 79 ¾ x 2 1/8in. (68 x 202.5 x 5.5cm.)
ESTIMATE £8,000,000 - £12,000,000 ($11,007,999 - $16,511,999)
PRICE REALIZED GBP 8,671,250

andy

06.03.2018, Londra – 137,459,750 sterline per la Evening Sale, in crescita sul marzo 2017, quando Christie’s aveva incassato 96,384,000 £. Quattro opere per sono state vendute oltre 10 milioni di sterline, sette oltre i 5 e ventitre oltre 1 milione. Solo cinque invenduti (su 65 lotti). Tre i nuovi record realizzati: per Mark Bradford (£3,833,750); Kelley Walker (£ 572,750) e Maria Helena Vieira da Silva (£2,048,750).

Top price per il “Six Self Portraits” di Andy Warhol aggiudicato a 22,621,250 £. Era proposto con stima a richiesta ma si aggirava sui 16-22 milioni £. Warhol l’aveva realizzato solo un anno prima di morire. Ognuno dei se autoritratti misura 56 x 56cm.
Secondo posto per “Multiflavors” di Jean-Michel Basquiat battuto a 12,046,250 £ e realizzato nell’anno magico del Picasso nero, il 1982 (gli ultimi record d’asta sono di opere di quell’anno).
Terzo classificato Francis Bacon con “Three Studies for a Portrait”. Il soggetto del trittico è Henrietta Morae, ritratta molte altre volte e resa “alla maniera di Picasso”. Dimenticato dunque il recente clamoroso invenduto per un dipinto di Bacon passato in asta a Londra lo scorso ottobre (che era stimato ben 60 milioni £), il trittico in asta questa sera non ha deluso le aspettative con una battuta di i 10,008,750, che però non si è discostata molto dalla stima più bassa.
Quarto posto per il piccolo Jackson Pollock del 1950, un importante esempio di ‘drip painting’ quadrato che era stato esposto nella terza mostra personale di Pollock alla Betty Parsons Gallery, a New York, nel novembre del 1950 dove erano presenti alcuni dei suoi capolavori su larga scala, molti dipinti in quell’anno e che ora si trovano in importanti musei. Quando era stato annunciato su Instagram da Francis Outred (capo dipartimento di arte contemporanea e del dopoguerra di Londra) lui stesso aveva ammesso che la scelta della City come piazza e non New York, dove il mercato di Pollock solitamente è saldo, avrebbe potuto sembrare insolita. L’esperto scriveva: «Non capita spesso di dare il benvenuto a “Jack the Dripper” a Londra. […] Questo è probabilmente il terzo lavoro significativo di Jackson che ho avuto modo di vendere a Londra in vent’anni, ma è sicuramente il migliore». “Number 21” è stato venduto a 9,346,250 £, poco al di sotto della stima più bassa. Chissà se la Grande Mela avrebbe permesso qualcosa di più…

L’arte italiana da sola ha fatto incassare alla maison 21,9 milioni di sterline. Il Fontana, il Burri e il Boetti in catalogo stasera potevano rientrare in una classica Italian Sale londinese. Ma, visto il calo delle ultime edizioni, questo forse è stato il catalogo giusto, a sostegno dell’idea che le Italian Sale abbiano svolto appieno il loro compito, ovvero promuovere e lanciare l’arte italiana sul palcoscenico internazionale. I 24 tagli di Lucio Fontana, “Concetto Spaziale, Attese” del 1965, erano stimati £ 8.000.000-12.000.000. Il prezzo finale non si è discostato molto, fermandosi a 8,671,250 sterline. Cifra che lo fa posizionare al nono posto (in £) tra le opere più care del maestro dello spazialismo vendute all’asta (e al terzo posto tra i tagli). Si tratta di una lunga tela bianca (ben due metri) alla quale Fontana, per aggiungere un’ulteriore dimensione, ha aggiunto un telaio nero laccato. Ha fatto parte per oltre 30 anni della collezione della nota mercante d’arte Carla Panicali. Quando fu acquistato dal venditore nel 1998 aveva realizzato il nuovo record d’asta per dei tagli dell’artista. Sul retro è possibile leggere la dedica: “Ieri Tro-tro Klein mi ha fatto visita”. Tro-tro è Rotraut Klein, la sorella di Günther Uecker e vedova di Yves Klein. Di Fontana bene anche il teatrino bianco battuto a 464,750 £ (st. 200/300 mila). “Ferro T” di Alberto Burri è stato venduto per 5,858,750 sterline. Fa parte di una serie di 12 formati dall’assemblaggio di lamine di ferro diversamente lavorate e risale al 1959. Come il pezzo di Fontana, anche questo lavoro è di grandi dimensioni. Misura 150.3 x 140 cm ed era stimato £3,000,000-5,000,000. Ha superato le stime anche la mappa di Alighiero Boetti (1,448,750) e l’Untitled astratto di Rudolf Stingel (1,748,750 £), mentre ha rispettato le attese la “Mucca pazza” di Carol Rama (£ 175,000).

Tra le altre aggiudicazioni di rilievo si segnala Peter Doig presente in asta con due opere, i cui ricavi andranno alla Donald R. Sobey Foundation. Se il primo lavoro di Doig è stato aggiudicato in batter d’occhio, per il secondo, “Charley’s Space”, ci sono voluti diversi minuti per arrivare al colpo di martello finale di 9.500.000 £ che con i diritti sono diventati 10,921,250. Si tratta del primo dei dipinti di “neve” diventati poi molto famosi che Doig ha realizzato negli anni Novanta.

Adrian Ghenie, star delle aste londinesi passate, stasera ha rischiato di finire nella lista degli unsold. L’assta per qeusto lotto è stata riaperta dopo il lotto 42, e così “Study for “The Kaiser Wilhelm Institute” è stato venduto per 488,750 £.


CHRISTIE’S POSTWAR AND CONTEMPORARY ART
London, 06/03/2018

Commenta con Facebook

leave a reply