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Tra divisione e sintesi, la natura romantica e astrale di Giovanni Frangi a Villa Carlotta

Giovanni Frangi, Ninfee 1, 2015, cm 160x260, Olio su tela Giovanni Frangi, Ninfee 1, 2015, cm 160x260, Olio su tela
Giovanni Frangi, Ninfee 1, 2015, cm 160x260, Olio su tela
Giovanni Frangi, Ninfee 1, 2015, cm 160×260, Olio su tela

Dal 24 marzo al 17 giugno Giovanni Frangi sarà in mostra a Villa Carlotta, Como. Le sue opere dialogheranno con gli spazi interni ed esterni della villa, dando vita ad una mostra inaugurale d’eccezione per la stagione del museo lacustre.

Sarà la natura, da sempre aspetto caro a Frangi, il centro tematico di un percorso espositivo che si distenderà dalle sale della villa fino al giardino botanico. Urpflanze, questo il nome della mostra, rimanda al concetto di natura primordiale elaborato da Goethe. Si tratta dell’idea di rintracciare un procedimento comune tra l’agire umano e quello vegetale.

La Urpflanze è la pianta originaria, il modello dal quale ogni altra pianta ha derivato la propria forma divergendo dallo stampo. La ricerca di elemento originario suggerisce dinamiche simile alle movenze del pensiero umano: divisione e riunione. Dettagliare ogni sfumatura dell’esistenza e poi cercare di ricondurla all’uno. Complicare e semplificare, una tensione eterna volta alla comprensione profonda.

Giovanni Frangi ritratto
Giovanni Frangi ritratto

Fin dagli anni 90 Giovanni Frangi si impose nel panorama artistico contemporaneo, grazie alle sue grandi tele dall’inesauribile ribollire evocativo. Dalle immense foreste ai giardini più graziosi, dalle paesaggi incontaminati a quelli in via di antropizzazione, dai reperti di viaggi e peregrinazioni fino agli studi analitici di un soggetto ripetuto, per Frangi l’amore per l’arte è imprescindibile dalla lettura analitica e formativa della natura.

L’esposizione sarà composta al primo piano dalla serie Pasadena, realizzata Huntignton botanic garden della città californiana; Ansedonia, un omaggio al bosco caro a Mario Schifano; i grandi dipinti delle Ninfee; il ciclo Alles ist Blatt che raccoglie diverse fasi della sua produzione.

La galleria del secondo piano ospiterà invece alcune sculture astratte in resina e gesso, analisi di Frangi sul concetto di forma ancestrale in un continuo movimento.

Giovanni Frangi, Selvatico, 2018, Olio su tela, cm 198x162
Giovanni Frangi, Selvatico, 2018, Olio su tela, cm 198×162

Ogni opera di Frangi esprime la necessità di superare la barriera figurativa, senza abbandonarla totalmente, ed esaltare le pieghe spirituali che ogni suo soggetto cela. Boschi, montagne, fiumi: la natura selvaggia. Una natura romantica che spaventa e sconvolge, ma viene riportata al visitatore dalla perfetta relazione che le opere instaurano con lo spazio espositivo. Frangi da sempre studia il rapporto che i suoi lavori innescano con i luoghi in cui si trovano, ne esalta la capacità di trascendere ed assorbire l’osservatore. In particolare Villa Carlotta è stata fonte d’ispirazione per il pittore:

“Un luogo cosi ricco di storia e cosi legato a un contesto straordinario come quello di Villa Carlotta a Tremezzo mi ha suggerito molte strade alternative, e svariate possibilità espressive. L’ispirazione del luogo è sempre stato un elemento su cui giocoforza mi sono trovato a confrontarmi trovando spesso delle soluzioni che forse immaginando una mostra in una cosiddetta White cube non avrei trovato”

Tutte le ulteriori informazioni sul sito ufficiale di Villa Carlotta.

Giovanni Frangi, Ninfee 4, 2015, cm 200x300, Olio su tela
Giovanni Frangi, Ninfee 4, 2015, cm 200×300, Olio su tela
Giovanni Frangi nel suo studio
Giovanni Frangi nel suo studio
Giovanni Frangi, Ninfee 4, 2015, cm 200x300, Olio su tela
Giovanni Frangi, Ninfee 4, 2015, cm 200×300, Olio su tela

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