“Non c’è angolo d’Italia che non sia un luogo d’arte. Lungo tutta la penisola, da nord a sud, le città e i borghi -con i loro musei, le collezioni, le chiese, i palazzi e i siti archeologici- sono ricchi delle testimonianze artistiche che hanno reso unica e straordinaria la storia del paese.
C’è bellezza ovunque in Italia: una bellezza maestosa e al contempo pericolosamente fragile, minacciata dal passare dei secoli, dalle calamità, dall’incuria.
La perdita dell’integrità e dei nostri tesori d’arte comporterebbe un vulnus della nostra stessa identità nazionale.”
Con queste parole Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, introduce la mostra “Restituzioni. La Fragilità della Bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati”, allestita nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria (Torino) fino al 16 settembre 2018.
>> Il progetto espositivo si colloca al termine della diciottesima edizione di Restituzioni, il programma biennale che dal 1989 vede il Gruppo impegnato nel salvaguardare e “restituire” all’Italia e alle istituzioni pubbliche i beni artistici e architettonici che versano in condizioni precarie.
L’iniziativa -seguita fin dalla sua prima edizione da Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti- si propone di “prendersi cura della fragilità” del patrimonio culturale italiano, selezionando le opere bisognose di intervento, sostenendone il restauro e promuovendone poi la valorizzazione, restituendole alla collettività tramite una grande mostra -come quella presentata a Venaria- dopo la quale tutti i lavori vengono riconsegnati al luogo di provenienza.
“Venaria è un’araba fenice risorta dal rogo, non si sarebbe potuta scegliere sede migliore per parlare di restituzioni” affermano i curatori. La reggia sabauda infatti è tornata a splendere nel 2007 -dopo essere stata addirittura un deposito per carri armati- grazie ad un totale rifacimento, e ospita oggi anche un centro di restauro che rende il legame con la mostra e con il tema della fragilità ancora più forte.
>> Un viaggio attraverso quaranta secoli di arte. Le opere esposte sono ben 212, provengono da 17 regioni italiane e coprono un arco temporale che spazia dall’antico Egitto -con gli affreschi della Tomba di Henib del Museo Egizio- fino al lavoro più recente: una tela di Cy Twombly datata 1961. Poi affreschi, mosaici, oggetti di vita quotidiana come ceramiche o corredi funebri fino ad una carrozzina per neonati.
La mostra è una scoperta continua: l’allestimento permette di trovare dietro ad ogni angolo una nuova inaspettata sorpresa. Dalla Testa di Basilea dal Museo archeologico di Reggio Calabria, ai mosaici di Aquileia, fino al San Girolamo penitente di Tiziano dalla Pinacoteca di Brera per giungere ad opere più moderne di Burri o di Morandi.
Una menzione speciale è stata dedicata all’unica opera di provenienza non italiana: una splendida veduta del mercato di Dresda, opera del 1749 di Canaletto, che proviene proprio dalla pinacoteca della città tedesca.
Responsabilità sociale e civile. Restituzioni è un grande museo ideale che negli ultimi 30 anni è riuscito a riportare alla collettività più di 1300 opere e ad aiutare 200 tra musei, chiese e siti archeologici a non perdere i loro tesori.
Informazioni utili
Restituzioni 2018
La Fragilità della Bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati
Sala delle Arti, Reggia di Venaria – Torino
28 marzo 2018 – 16 settembre 2018