La mostra Wonderful visions tiene banco dall’8 aprile al 7 ottobre alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea del centro toscano, curata da Elio Grazioli
“L’affezione è ciò che crea il mistero, è il sentimento segreto che resta enigmatico al di là dello svelamento simbolico, è una dimensione privata in più di cui si carica l’oggetto, fotografia compresa, e lo sguardo, che si fa ‘incantato’”. E quale scenario migliore, per questi temi, di una cittadina carica di storia e di suggestioni medievali come San Gimignano? L’incontro si celebra con la mostra Man Ray. Wonderful visions, che dall’8 aprile al 7 ottobre presenta alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea del centro toscano oltre cento immagini fotografiche del grande personaggio, universalmente noto come artista dadaista e surrealista, uno dei più grandi fotografi del XX secolo. Foto esposte come facenti parte di un unico percorso unitario e perciò disposte in ordine cronologico, per rimandare non ai generi e alle funzioni ma a quell’unico sguardo da cui nascono realmente.
“Man Ray trasforma ogni immagine in un enigma che indica come nel reale, anche il più abituale, sia nascosto un mistero”, scrive Elio Grazioli, il curatore della mostra. “Tutto diventa strano, inconsueto, inatteso e si carica di un senso imprevisto, un significato non riconducibile a una formula, a un messaggio, ma sospeso, straniante, che conserva la sua enigmaticità. Anche un abito, un cappello, un accessorio diventa un punto di domanda sul corpo, sul volto, sul braccio su cui è posato”. E la mostra testimonia, nelle sue tappe fondamentali e attraverso alcune delle opere più famose, il Man Ray fotografo, ma con un taglio particolare, quello che afferma l’equivalenza tra il fotografo artista, quello di moda, di pubblicità, di fotografia pura. “Ciò che accomuna e lega in un unico gesto creativo è lo sguardo, quello che trasforma tutto in ‘meravigliose visioni’”.
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