Brassner, mercante d’arte ed eclettico collezionista, nel suo appartamento al 50mo piano conservava opere di artisti del calibro di Andy Warhol, Robert Indiana, Mati Klarwein
Una nuova dimostrazione del difficile rapporto fra The President Donald Trump e l’arte contemporanea, si potrebbe dire con una pessima e pure macabra battuta. In realtà l’inquilino della Casa Bianca ha assistito da vittima all’incendio che sabato 7 aprile è scoppiato nella sua Trump Tower, a New York, mettendo per molte ora in allarme Vigili del Fuoco e autorità della Grande Mela, e mettendo a soqquadro le esistenze dei molti inquilini del celebre grattacielo della Fifth Avenue. Ora emerge che il rogo ha drammaticamente causato una vittima: e si tratta di un personaggio legato a doppio filo con il mondo dell’arte contemporanea. Parliamo di Todd Brassner, mercante d’arte ed eclettico collezionista, che nel suo appartamento al 50mo piano conservava opere di artisti del calibro di Andy Warhol, Robert Indiana, Mati Klarwein, ma anche una raccolta di circa 100 chitarre elettriche vintage, 40 amplificatori per chitarra risalenti agli anni ’30, 150 ukulele.
Ma era soprattutto con Andy Warhol che Brassner, 67 anni, aveva avuto un rapporto speciale, tanto che nella sua casa – stimata nel 2015 per un valore di 2,5 milioni di dollari – conservava gelosamente anche un suo ritratto dipinto dal genio della Pop Art (lo vedete qui sopra). Un appartamento che era divenuto – dicono ora i suoi amici – la sua ossessione: tanto che da quando Trump era salito alla presidenza, cercava affannosamente di venderlo, visto che i rigidissimi controlli di sicurezza nell’edificio rendevano (e rendono) la vita insostenibile per gli inquilini. “Era un frequentatore assiduo della Factory e di Andy Warhol”, ha ricordato Jodi Stuart, la su prima fidanzata. “I suoi miti erano Jimi Hendrix, Andy Warhol, le Jaguar, belle case, belle donne“. Brassner era figlio del mercante d’arte e produttore Jules Brassner, che lo presentò a Warhol. E Todd si era inserito nell’orbita di Warhol, tanto che spesso andava a fare shopping con l’artista, ha ricordato Stuart Pivar, collezionista molto vicino al grande artista.