L’esposizione presenterà le opere religiose o comunque legate alla spiritualità del grande protagonista della Pop Art, a partire da “The Last Supper” ispirata a Leonardo. E poi sarà allestita all’Andy Warhol Museum di Pittsburgh
“È molto, molto importante per noi avere un dialogo con l’arte contemporanea, viviamo in un mondo di immagini e la Chiesa deve essere parte di questa realtà“. Con queste parole riportate da The Art Newspaper la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta commenta la notizia della grande mostra di Andy Warhol che l’istituzione da lei diretta ospiterà a Roma nel 2019. “Siamo molto interessati ad esplorare il lato spirituale dell’artista“, specifica ancora Jatta: con riferimento alla profonda religiosità dell’eclettico artista, figlio di immigrati dalla Slovacchia, attivi membri della Slovak Byzantine Catholic Church, ed egli stesso convintamente devoto per tutta la vita. Tanto da essere un assiduo frequentatore della messa nella chiesa di San Vincenzo Ferrer a New York, e da trascorrere intere serate lavorando in un ricovero per senzatetto gestito dalla Church of the Heavenly Rest.
Con questa mostra, che presenterà le opere religiose o comunque legate alla spiritualità del grande protagonista della Pop Art, Warhol tornerà simbolicamente in Vaticano, trentanove anni dopo essere arrivato a Roma per avere un celebre incontro con Papa Giovanni Paolo II. I Musei Vaticani stanno definendo a proposito le trattative con l’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, visto che dopo l’esordio di Roma la mostra sarà allestita nell’istituzione intitolata all’artista che in tal modo celebrerà il 25° anniversario della sua apertura. Nei 1.000 mq di spazi espositivi del Braccio di Carlo Magno troveranno posto i dipinti della serie dell’Ultima Cena (1986), ispirati all’affresco milanese di Leonardo a Santa Maria delle Grazie, affiancati da altre tele a tema spirituale ed a film e materiali d’archivio.
