L’avanguardia sovietica arriva a Mantova con Alexander Rodchenko. Revolution in photography. A Palazzo Te fino al 27 maggio 2018.
Il nostro dovere è sperimentare
Alexander Rodchenko
Alexander Rodchenko (1891 – 1956) è stato incontestabilmente uno dei principali generatori di idee del movimento di avanguardia in Russia, incarnando lo spirito dell’epoca. Tutti i campi artistici pervasi dal suo lavoro – la pittura, il design, il teatro, il cinema, la tipografia e la fotografia – ne sono stati trasformati aprendo vie di cambiamento innovative.
Palazzo Te di Mantova ospiterà fino al 27 maggio Alexander Rodchenko. Revolution in photography. La mostra presenta una raccolta di circa centocinquanta fotografie dai negativi originali degli anni Venti e Trenta del grande maestro russo, esponente di primo piano dell’avanguardia sovietica del XX secolo.
Le fotografie esposte documentano il ruolo rivoluzionario di Alexander Rodchenko nell’ambito della fotografia.
>> Introducendo il pensiero concettuale e l’ideologia costruttivista, l’artista sovietico determina un cambiamento radicale del modo di concepire la natura della fotografia e il ruolo del fotografo: anziché mero riflesso della realtà, la fotografia diviene anche uno strumento per la rappresentazione visiva di costruzioni intellettuali dinamiche.
Nella sua opera fotografica la composizione si coniuga con un approccio documentario autentico e con la capacità di cogliere istantaneamente le sensazioni dell’uomo moderno.
La “rivoluzione” operata dall’artista – che spinge la critica a definirlo “il padre della fotografia sovietica” – dà forma a uno stile e a un linguaggio visivo del tutto unici, combinando gli espedienti formali del “Metodo Rodchenko” – tra questi la composizione diagonale da lui scoperta, la prospettiva scorciata, punti di ripresa insoliti dal basso verso l’alto e viceversa, l’ingrandimento di dettagli – e una componente romantica che ispira il suo pensiero utopico.
Il talento di Rodchenko trova espressione in uno specifico insieme di temi a lui cari, quali la vitalità della città, la bellezza della tecnologia e dell’architettura moderna, l’industria, il teatro, il circo e lo sport.
Il percorso espositivo a Palazzo Te si apre con l’Autoritratto caricaturale del 1922, esposto accanto a un corpus di ritratti, in cui appaiono anche amici e familiari, e alle famose fotografie La scalinata (1930) e Ragazza con una Leica (1934), che incarnano integralmente i principi innovativi del suo “metodo”.
L’itinerario di mostra prosegue con una selezione di immagini sulla realtà industriale raccolte nelle short series; le spettacolari parate di ginnasti e atleti sono poi protagoniste degli scatti che raccontano lo spirito dinamico e la nascente coesione sociale degli anni Trenta in Russia. La nuova attenzione rivolta da Rodchenko al dettaglio permette di mettere in luce l’armonia delle architetture e delle nuove forme create dalla tecnologia.
La nuova Mosca è documentata con le fotografie della costruzione del Parco della Cultura e della
asfaltatura delle strade di Leningrado, e con le immagini di edifici simbolo, quali quello progettato da Ginzburg sul viale Novinski e quello del Mosselprom.
La fotografia di stampo giornalistico è testimoniata dagli scatti dei fotoreportage all’interno dell’ufficio editoriale e dell’archivio del giornale Gudok (1928) e quello sui lavori di costruzione di grandi imprese ingegneristiche, in particolare la costruzione del canale che collega il Mar Bianco con il Mar Baltico.
Con le acrobazie degli artisti del circo si conclude una narrazione fotografica di grande suggestione, fortemente rappresentativa dello spirito dei nuovi tempi.
>> L’intera opera fotografica di Rodchenko mette in luce l’obiettivo principale della sua poetica: la trasformazione del presente in nome del futuro e la possibilità di una positiva trasfigurazione del mondo e dell’umanità.
«Io ho creato oggi per poi, domani, cercare il nuovo, – scrive Rodchenko – anche se esso sembrerà nulla in confronto a ciò che è stato fatto ieri. In compenso dopodomani supererò ciò che è stato fatto oggi».
Alexander Rodchenko. Revolution in photography
a cura di Olga Sviblova
fino al 27 maggio 2018
Mantova, Palazzo Te