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I Tarocchi dorati del Mantegna alla Pinacoteca Ambrosiana. Un universo umanista avvolto nel mistero

C. LOICA. XXII.22. -Dettaglio- Pinacoteca Ambrosiana, I Tarocchi del Mantegna C. LOICA. XXII.22. -Dettaglio- Pinacoteca Ambrosiana, I Tarocchi del Mantegna
C. LOICA. XXII.22. Pinacoteca Ambrosiana, I Tarocchi del Mantegna
C. LOICA. XXII.22. Pinacoteca Ambrosiana, I Tarocchi del Mantegna

I Tarocchi del Mantegna” in mostra a Milano. Fino al 1° luglio 2018 la Pinacoteca Ambrosiana espone 28 fogli della più antica e misteriosa serie a stampa, realizzata alla metà del ‘400 in Italia settentrionale.

L’esposizione, curata da Laura Paola Gnaccolini, propone 28 dei 31 fogli, giunti in Ambrosiana forse già con il nucleo di opere di Federico Borromeo, della più antica e celebre serie a stampa realizzata in Italia Settentrionale in piena età rinascimentale. Le opere sono considerate tra le più misteriose, per ciò che attiene al possibile autore, luogo di produzione e scopo di realizzazione.

I cosiddetti “Tarocchi del Mantegna” sono composti da 50 stampe incise a bulino di altissima qualità, caratterizzate da un tratto molto sottile e grande dovizia di particolari. Alcuni esemplari sono impreziositi da particolari realizzati in oro in foglia e dall’utilizzo di lumeggiature dorate.

D. ERATO. XIIII.14. Pinacoteca Ambrosiana, I Tarocchi del Mantegna
D. ERATO. XIIII.14. Pinacoteca Ambrosiana, I Tarocchi del Mantegna

Le stampe sono divise in cinque serie di 10 elementi ciascuna, che raffigurano nell’insieme l’uomo come microcosmo e l’universo come macrocosmo. Le serie rappresentano l’intero universo attraverso un climax ascendente che parte dall’illustrazione dell’uomo per giungere fino a Dio. Il soggetto finale è quindi l’armonia del mondo, un percorso di rigenerazione interiore crescente raffigurato nelle stampe.

C. POESIA. XXVII.27. I Tarocchi del Mantegna, Pinacoteca Ambrosiana
C. POESIA. XXVII.27. I Tarocchi del Mantegna, Pinacoteca Ambrosiana

Il fatto che queste incisioni siano per la maggior parte conservate in esemplari sciolti, il formato della stampa simile a quello delle carte da gioco e alcuni soggetti, hanno in passato indotto erroneamente la critica a ritenere che si potesse trattare di un insolito mazzo di tarocchi. I “Tarocchi del Mantegna”, in origine si presentavano rilegati all’interno di libri che, a causa del loro successo collezionistico, vennero ben presto smembrati.

Riguardo allo stile, le incisioni furono inizialmente ritenute d’influenza fiorentina. Alla fine del Settecento, con il contributo di Luigi Lanzi (1795-96), ci si orientò verso il Veneto, proponendo talora addirittura l’autografia di Mantegna. Recenti studi condotti da Laura Paola Gnaccolini s’indirizzano a un’attribuzione a Lazzaro Bastiani, artista veneziano a cui vennero diverse commissioni pubbliche di notevole rilievo.

Alcune incisioni della serie vennero utilizzate dall’umanista marchigiano Ludovico Lazzarelli come spunto per comporre il De deorum gentilium imaginibus, un poemetto didascalico. Proprio l’attenzione di Lazzarelli all’apparato iconografico delle sue opere suggerisce l’ipotesi di una sua responsabilità nell’invenzione della serie, poi realizzata da Lazzaro Bastiani. Il perdurante interesse di Lazzarelli per un profondo cammino di rinnovamento interiore, che porti alla contemplazione di Dio –in accordo con il soggetto delle stampe- viene documentato in mostra dal manoscritto della sua ultima opera, il Crater Hermetis, un testo dedicato a re Ferdinando d’Aragona.

I Tarocchi del Mantegna, Pinacoteca Ambrosiana (Foto ArtsLife)
I Tarocchi del Mantegna, Pinacoteca Ambrosiana (Foto ArtsLife)

Alberto Rocca, Dottore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e direttore della Pinacoteca, sottolinea due tra gli aspetti più importanti della mostra.

“Il contenuto: immagini e incisioni di altissima qualità. Oggetti preziosi, rappresentazione del poliedrico agire dell’intelletto umano. E le stampe come testimonianza della collezione di Federico Borromeo, una realtà integrata di manoscritti, dipinti e oggettistica. Il tutto considerato secondo la filosofia orientale giapponese, che rifiuta distinzioni tra arti maggiori e minori, consapevole di come piccoli oggetti preziosi possano rappresentare la grandezza dell’animo umano.” (Alberto Rocca).

Informazioni utili

Orari: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00; chiuso il lunedì

Ingresso (mostra + Pinacoteca): Intero: 15 €; Ridotto: 10 €; Scuole: 5 €; Universitari: 10 €

Informazioni: tel. 02.806921

http://www.ambrosiana.eu/cms/home.html

 

I Tarocchi del Mantegna. L’universo umanista alla Pinacoteca Ambrosiana. Le immagini

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