Il curatore italiano offre alla scena nazionale un’importante vetrina con la mostra Contemporay Chaos, appena inaugurata in Norvegia, al Vestfossen KunstLaboratorium
Ve l’avevamo presentata già nelle scorse settimane, sottolineando il focus sulla globalità della proposta, che intende mettere in luce il moltiplicarsi di centri propulsori dell’arte. Ora che si è inaugurata, la mostra Contemporay Chaos, curata da Demetrio Paparoni in Norvegia, al Vestfossen KunstLaboratorium, svela una sua parallela identità come vetrina della creatività italiana, tanti fra gli oltre 60 complessivi sono gli artisti connazionali invitati dal curatore per la sedicesima edizione della mostra estiva del centro situato a poco meno di un’ora di treno da Oslo. Da Paola Angelini a Domenico Bianchi, Andrea Bianconi, Thomas Braida, Vanni Cuoghi, Sergio Fermariello, Barnaba Fornasetti con Valeria Manzi, Letizia Fornasieri, Giovanni Frangi, Daniele Galliano, Paolo Iacchetti, Chiara Lecca, Masbedo, Sebastiano Mauri, Alessandro Mendini, Maria Mulas, Marco Neri, Nunzio, Francesco Polenghi, Nicola Samorì, Nicola Verlato.
Quattro piani del grande edificio dell’ex fabbrica di cellulosa, dove accanto a video, foto, sculture e installazioni assume rilevanza la significativa la presenza della pittura, solitamente marginale all’interno delle grandi mostre internazionali. “Non è sul piano del linguaggio che già da qualche decennio l’arte gioca la sua partita”, scrive Paparoni in catalogo. “L’obiettivo è la riflessione sul presente, sul come e sul perché la società ha assunto le attuali connotazioni. Questo spiega le tante opere che presentano contaminazioni con il fotogiornalismo, i tanti riferimenti alla storia dell’arte e la svolta in chiave narrativo-simbolica della pittura […] Molte opere d’arte realizzate nel nuovo millennio propendono a dare spazio a narrazioni che non trascendono il reale, amplificando nel contempo l’impianto simbolico. Nei casi in cui, in contrapposizione alla cosiddetta cultura globale, la narrazione contemporanea riconduce l’opera alla Storia e al luogo di appartenenza dell’autore, la dimensione simbolica ne estende il significato in chiave universale”. Ora dunque la mostra ha preso il via: e noi vi facciamo vedere le immagini direttamente dall’opening…