Festival di Cannes 2018: Palma d’oro per Manbiki kazoku (Un affare di famiglia) di Kore’eda! Grand Prix a Spike Lee.
Quest’anno il concorso principale ha visto in gara 21 registi, tra questi Christophe Honoré, Asghar Farhadi, Lee Chang-dong e gli italiani: Garrone con Dogman e Alice Rohrwacher con Lazzaro Felice, a cui è andato il Prix Du Scénario (miglior sceneggiatura) – ex æquo con Trois Visages di Jafar Panahi.
La giuria di Cannes 2018, presieduta da Cate Blanchett, ha emesso il verdetto: quest’anno la Palma d’oro è stata assegnata a Manbiki kazoku (Shoplifters – Un affare di famiglia) di giapponese Hirokazu Kore’eda, il regista giapponese di Ritratto di famiglia con tempesta.
>> La giuria ha assegnato anche una Palma d’Oro speciale a Jean-Luc Godard, in concorso con Le livre d’image.
Grand Prix è andato a BlacKkKlansman di Spike Lee, il Prix du Jury a Capharnaüm, della regista libanese Nadine Labaki (conosciuta anche da noi per Caramel, del 2006); il Prix De La Mise En Scène (miglior regista) a Zimna wojna di Pawel Pawlikowski, già premio Oscar per miglior film in lingua straniera per il suo Ida.
Il premio alla miglior interpretazione maschile è andato a Marcello Fonte per Dogman di Garrone (premiato da Roberto Benigni). Quello per la migliore interpretazione femminile invece è stato assegnato a Samal Yeslyamova per Ayka, di Sergei Dvortsevoy.
Il premio Un certain regard (presidente di giuria Benicio del Toro) è andato invece a Gräns di Ali Abbasi, che aveva esordito sul grande schermo nel 2016 con l’horror Shelley. Sempre nella sezione Un certain regard il premio per Miglior regia è andato al regista ucraino Sergei Loznitsa per il suo DonbassLa.
Il riconoscimento per la Miglior interpretazione spetta a Victor Polster per Girl, film che ha vinto anche la Queer Palm e la Caméra d’Or, regia di Lukas Dhont; in Italia arriverà con Teodora.
Il Gran Premio Settimana Internazionale della Critica è stato assegnato a Diamantino di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt.
Per la sezione Quinzaine des Réalisateurs il Premio Art Cinéma è andato a Climax di Gaspar Noé (Love, Irréversible) e il Premio Europa Cinema Label a Troppa grazia (Lucia’s Grace) dell’italiano Gianni Zanasi (con Alba Rohrwacher e Elio Germano), regista di La felicità è un sistema complesso e Non pensarci. Questa 71^ edizione è stata considerati da molti sotto tono, un concorso ricco di nomi importanti ma che, per la critica, hanno brillato poco (o comunque non hanno sorpreso). Poca Hollywood e poche star, hanno lamentato in molti fin da subito, altri hanno sottolineato la mancanza di Sorrentino con il suo Loro (1 e 2) e Xavier Dolan con il suo The Death and Life of John F. Donovan.
L’Italia può comunque gioire dei premi ricevuti, è andata meglio rispetto a molte altre annate.
Una galleria di ricordi di questo Festival di Cannes 2018. Cose belle e brutte, i momenti iconici (pochi quest’anno).