Simbolicamente il nuovo ambiente riunisce al Tondo Doni, di Michelangelo, ai due ritratti di Maddalena e Agnolo Doni di Raffaello, giunti da Palazzo Pitti
“La nuova installazione sostituisce all’esibizione paratattica di capolavori isolati e feticizzati il principio del dialogo tra le opere, gli artisti e i loro committenti, e invita gli spettatori a scoprire e ripercorrere gli scambi artistici tra i grandi del passato”. Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, presenta la nuova sala che il museo dedica alle opere di Michelangelo e Raffaello, un nuovo allestimento volto a far sentire la diversità delle voci artistiche e gli scambi tra i due geni del Rinascimento che dal 1504 al 1508 erano contemporaneamente a Firenze.
Insieme all’adiacente Sala di Leonardo, che aprirà tra poche settimane, la grande sala numero 41 del corridoio di ponente celebra il periodo davvero unico nella storia dell’umanità, riportando alla luce il ruolo di committenti privati, come i Doni – oltre al Papa, gli unici committenti che riuscirono a strappare capolavori sia a Michelangelo, sia a Raffaello – e i Nasi, per i quali l’Urbinate dipinse la Madonna del Cardellino. Simbolicamente il nuovo ambiente riunisce al Tondo Doni, di Michelangelo, ai due ritratti di Maddalena e Agnolo Doni di Raffaello, giunti da Palazzo Pitti: in questo modo si ricostituisce il nesso storico tra opere volute da uno stesso committente e originariamente ospitate nello stesso palazzo. Ecco le immagini…