Seymour Stein, leggendario produttore di alcune delle più grandi icone pop dell’ultimo secolo (Madonna, The Who, Ramones e Depeche Mode), mette in asta alcune opere di Preraffaeliti e Impressionismo inglese della sua ricca collezione.
Pare vada di moda, di questi tempi, per i grandi manager del mondo musicale mettere all’asta le proprie collezioni d’arte, acquistate proprio con i soldi fatti dietro a nomi di grandi star. Dopo la notizia del manager di Hirst (ma anche dei Led Zeppelin) di qui vi abbiamo parlato qui, un altro big name dell’industria musicale, Seymour Stein, rivela e mette in vendita una straordinaria collezione d’arte.
Nonostante fosse noto come grande scopritore di giovani talenti, pare che la passione artistica del produttore inglese si rivolgesse più al passato. In particolare è stato un grande collezionista di alcuni dei più importanti quadri degli artisti Preraffaelliti di fine Ottocento/inizi Novecento.
Da quanto riportato da Telegraph citando il suo libro recentemente pubblicato, Siren Song: My Life in Music, Seymour avrebbe iniziato a collezionare intorno ai vent’anni, quando lavorava per la Polydor Records. Durante le sue pause dal lavoro, Seymour era solito esplorare le vicine sale espositive di Sotheby’s in Bond Street a Londra, dove inizia ad acquistare ogni tanto pezzi poco costosi, come le ceramiche cinesi e arredamento Art Deco.
“L’antiquariato mi sembrava come un partner naturale dei dischi- racconta Seymour nel suo libro – Devi imparare i generi e gli stili, parlare con i dealers, notare i dettagli, cercare di capire il valore effettivo, e soprattutto, trovare dei tesori”
Quando nel 1982, firma il contratto con Madonna, lo straordinario successo della star gli porta abbastanza soldi da poter acquistare The Siren (1900) di John William Waterhouse (ora stimato 1 /1,5 milioni di sterline), che è oggi uno dei più grandi capolavori della sua collezione e il top lot dell’asta di Sotheby’s. L’opera, in piena atmosfera romantica e sognante, ambientata in un mondo fantastico, rappresenta la mitologica figura della sirena, la cui bellezza insieme al canto soave (e micidiale) si diceva essere tale da ammaliare i marinai fino a fare affondare le loro navi.
Dopo decenni di collezionismo Seymour ha affermato di aver comprato tante opere “da poter riempire ormai più case”. Tanto che, ha confessato, di aver perfino a un certo punto pensato di aprire una propria galleria per vendere un po’ delle opere che aveva comprato, ma la sua “busy schedule” ovvero un’agenda sempre troppo fitta di impegni, l’ha sempre impedito.
Così ha deciso di affidare una parte della collezione a Sotheby’s,che la venderà il 12 luglio a Londra nel catalogo di Victorian, Pre-Raphaelite & British Impressionist Art.
In realtà quest’asta è solo l’ultimo capitolo di una serie di vendite della collezione già organizzate, sia con Sotheby’s (nel 2003) che con case d’asta minori (2400 opere e manufatti da Guernsey nel New Jersey nel 2015 e 174 da Rago, sempre nel New Jersey, nel 2018).
Altri highlight della collezione offerti da Sotheby’s sono: Simeon Soloman, Bacchus, 1867 (stima: £60,000–80,000); 5 lavori di Edward Burne Jones, di cui si segnala un affascinante studio del 1888, Study for The Valiant Knight 1888 (stima: £30,000–50,000); Ford Maddox Brown, Elijah and the window, 1864 (stima: £60,000–80,000); e uno dei fondatori e figure principali del movimento, Dante Gabriel Rossetti, con The Return of Tibullus to Delia del 1851 (stima: £40,000–60,000).
Sotheby’s – Victorian, Pre-Raphaelite & British Impressionist Art
| 14| LONDRA