Un dipinto di Giorgio de Chirico sembra rimasto nascosto per un secolo sotto un altro quadro
Un recente restauro, affidato alla The Boga Foundation (Varese), ha svelato un dipinto coperto da un paesaggio con mulini. La rivelazione è stata presentata ieri, 2 luglio, a Balerna in Svizzera. Il professore Claudio Strinati (consigliere scientifico della Fondazione Isa e Giorgio de Chirico) ha tenuto una lectio magistralis per presentare il dipinto, “Parigi 1911” che secondo alcuni esperti sarebbe da attribuire a de Chirico.
L’opera era stata acquistata negli anni Ottanta in Francia da “Antiquites Abella“ di Antibes e apparteneva alla collezione privata della signora Marie Théresè Tremoulet-La Verpillière. L’acquirente, un collezionista svizzero, era rimasto affascinato dalla luce dell’opera che riportava una semplice firma in rosso in basso a sinistra: Coral.
Nel 2017 il collezionista è venuto a mancare e la sua famiglia ha deciso di far restaurare il quadro di Coral. La restauratrice Chiara Colombo comincia a togliere la polvere accumulata, la vernice protettiva, analizza anche la tela che ha una strana e singolare tramatura, rada e sottile. In basso a destra del quadro, la restauratrice nota che in un piccolo spazio vi è una mancanza di colore, una piccola lesione. Sembra emergere qualcosa sotto i mulini. Le sorprese iniziano a svelarsi fino ad arrivare alla scoperta di un timbro sul retro della tela che riporta il numero “20”. Dalla lesione emergono con sempre più chiarezza delle note musicali, che prendono consistenza grazie alla spettrometria ai raggi X.
Si scopre così che sotto i mulini c’è un altro quadro. Una natura morta in uno stile che sembra, secondo la restauratrice, riconducibile agli inizi del ‘900 e in particolare a Giorgio de Chirico.
Claudio Strinati ha raccontato in lectio magistralis la storia di questa e le motivazioni dell’attribuzione:
«La storia della scoperta del quadro è veramente unica e suggestiva. Quante volte abbiamo sentito parlare di un quadro antico che in passaggi successivi di proprietà viene ridipinto e l’originale scompare alla vista? E’ un caso non frequentissimo, ma comunque abbastanza tipico. Ma qui si tratta di una situazione apparentemente simile e invece completamente diversa, inattesa, entusiasmante. Una situazione da considerarsi più unica che rara».
>>>> Si segnala che la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, che tutela istituzionalmente la figura artistica e intellettuale del Maestro, era rimasta all’oscuro di questa conferenza e ha diffuso il giorno seguente (il 3 luglio) una nota in cui segnala di aver potuto vedere l’opera solo in riproduzioni di stampa e non dal vivo. La fondazione ritiene di escludere la paternità dell’opera a de Chirico.