La città di Montecatini Alto dedica una mostra e una targa commemorativa al celebre studioso di Leonardo scomparso quest’anno. Focalizzandosi su aspetti intimi e privati: come le poesie e i suoi disegni inediti, oltre al sodalizio con un grande artista bolognese…
Leonardo da Vinci è storicamente uno dei personaggi che più agevolmente guadagnano gli onori delle cronache, per la sua ecumenica popolarità e per il noto eclettismo dell’artista, dello scienziato, dell’inventore, del trattatista. Nuove scoperte, improvvise sterzate nell’analisi del suo pensiero, clamorose affermazioni sul mercato dell’arte – si veda il Salvator Mundi, venduto lo scorso anno a 450 milioni di dollari –, sorprendenti – più o meno fondate – nuove attribuzioni: sono molte, quasi quotidiane, diremmo, le occasioni per veder citato il nome del genio vinciano. Occasioni che si fanno ancor più serrate all’avvicinarsi delle celebrazioni per il quinto centenario della morte, con un comitato nazionale al lavoro già da tempo ed un fittissimo programma di eventi spalmati su tutto il 2019. Ora a fornirne una è la città di Montecatini, che dedica una mostra – e una targa commemorativa – al professor Carlo Pedretti, fra i massimi studiosi di Leonardo a livello internazionale, scomparso a gennaio di quest’anno all’età di quasi 90 anni. Focalizzandosi su aspetti più intimi e meno noti della figura dell’insigne conoscitore: una mostra – specifica Sara Taglialagamba, per anni assistente di Pedretti – che “si promette di ripercorrere e far rivivere una dimensione più intima di Carlo Pedretti, per valorizzare la sua doppia vocazione di poeta e di artista, occupazioni queste che lo impegnarono nel primo arco della sua vita, quando, da giovane, viveva gli anni tumultuosi della seconda guerra mondiale sullo sfondo della sua Bologna”. Ed è proprio nel contesto bolognese che si annida una chicca documentata dall’esposizione: ovvero una vocazione creativa “attiva” del cattedratico, animata anche da un sodalizio artistico di grande prestigio come quello maturato tra il 1963 e il 1964 con il conterraneo Giorgio Morandi. “Anche dedicandosi interamente allo studio di Leonardo”, puntualizza ancora Taglialagamba, “Pedretti non ha mai smesso di disegnare: suoi sono i disegni qui in mostra con cui ridisegna Leonardo in dimensione reale. Si tratta di una serie di prove grafiche fatte per le sue pubblicazioni, disegni al tratto caratterizzati da linee sapientemente modulate anche negli spessori, quasi dei sunti grafici, pensati per aiutare il lettore a comprendere Leonardo nei suoi dettagli ‘minimi’”.
Ma chi era Carlo Pedretti? Professore Emerito di Storia dell’Arte Italiana presso l’Università della California a Los Angeles, dove era anche titolare della Cattedra di Studi su Leonardo, dal 2013 si era trasferito definitivamente in Italia nella Villa di Castel Vitoni a Lamporecchio, oggi sede della Fondazione Rossana e Carlo Pedretti che egli stesso ha diretto fino ai suoi ultimi giorni. Autore di oltre sessanta libri e seicento fra saggi e articoli in varie lingue sui molteplici aspetti della sua specializzazione, è stato membro della commissione permanente per l’Edizione Nazionale dei Manoscritti e dei Disegni di Leonardo da Vinci. Fondamentale il suo contributo per la conoscenza dei manoscritti e dei disegni di Leonardo, con uno studio diretto degli originali che gli ha permesso di rimettere a posto le carte di Leonardo in ordine cronologico. Con lavori pionieristici come il catalogo del 1957 dei frammenti dei disegni alla Royal Library a Windsor provenienti dal Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana di Milano, o l’edizione monumentale dei disegni di Leonardo a Windsor (1968-1969). Appuntamento dunque a Montecatini Alto sabato 8 settembre per la scopertura della targa in memoria di Pedretti e poi per l’inaugurazione della mostra, che resterà visibile fino al 6 ottobre presso il Centro Civico. Ma perchè questo omaggio proprio a Montecatini? È ancora Sara Taglialagamba a illuminarci, svelando che “proprio i suoi studi sul territorio avevano visto in ‘Moncatini’ un punto di passaggio tra la Valdinievole e la Lucchesia come Leonardo disegnava al foglio 23 r del Codice di Madrid II”.