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ArteFiera 2019. Vince Fantom (e la fotografia). Dalle opere agli stand, 5 cose da non perdere

Viale e Zorio da Poggiali Viale e Zorio da Poggiali
Viale e Zorio da Poggiali
Viale e Zorio da Poggiali

Comincia l’era Menegoi ad Artefiera (Bologna, fino a domenica 4 febbraio) con rosso proliferare di gettonatissime shopper a tracolla. Primo nuovo anno zero. Fiera più asciutta e pulita, meno gallerie, nuovo taglio curatoriale: massimo 3 artisti per gli stand piccoli, 6 per quelli più grandi, incentivo assoluto (e conseguente risposta entusiasta) per le proposte monografiche. Migliora il contemporaneo (sia per l’offerta, sia per il taglio degli stand, anche se il livello è sempre molto “locale”). Buono quanto ripetitivo il Novecento (troppi i pezzi già visti già in giro e pochi capolavori), mangiato (o incoronato, a seconda dei punti di vista) a fine padiglione dalla preziosa mostra dedicata alle collezioni istituzionali d’arte moderna e contemporanea di Bologna e regione. Bene la fotografia, che implementa e consolida l’offerta grazie al contributo di Fantom (aka Massimo Torrigiani, Silvia Barni, Francesco Zanot e Ilaria Speri). Un’isola felice (color azzurrino) nell’ala del contemporaneo. Cura, ricerca e dialogo reciproco con le 18 gallerie prescelte. Di sicuro, la migliore novità della fiera (Fotografia e immagini in movimento). Vendite? Ancora molto il lavoro da fare sui collezionisti (da rivedere l’invito per 5 buyer a galleria, inesistenti compratori dall’estero), buone le vendite da qualche decina di migliaia di euro, male i top lot. Una fiera nel complesso ancora stanca (morta) che sente ancora più oggi il bisogno di una violenta sterzata, perlomeno per ritrovarsi.

DA NON PERDERE

Fotografia e immagini in movimento, la “performance” di Fantom

Gordon Matta Clark da KMO
Gordon Matta Clark da KMO
Domingo Milella da Doppelgaenger
Domingo Milella da Doppelgaenger
Alessandra Spranzi da P420
Alessandra Spranzi da P420

Spunti di pittura contemporanea

Danica Lundy da Canepaneri
Danica Lundy da Canepaneri
Poli Maramotti da A+B
Nazzarena Poli Maramotti da A+B
Giovanni Frangi da Poggiali
Giovanni Frangi da Poggiali
Nicola Samorì da L'Ariete
Nicola Samorì da L’Ariete
Iva Lulashi da Prometeo
Iva Lulashi da Prometeo
Cabrera Montejo da Mazzoli
Cabrera Montejo da Mazzoli

Gli stand di Poggiali (da Frangi a Viale sui toni del bianco e nero), Vistamare (Spalletti celesti vista neri di Burri) e Verolino (da Vasarely a Ernst nel segno dell’arazzo)

Pignatelli e Viale da Poggiali
Pignatelli e Viale da Poggiali
Viale e Zorio da Poggiali
Viale e Zorio da Poggiali
Spalletti e Burri da Vistamare
Spalletti e Burri da Vistamare
Max Ernst da Verolino
Max Ernst da Verolino

Solo figura e sfondo, la mostra dedicata alle collezioni istituzionali d’arte moderna e contemporanea di Bologna e Emilia-Romagna (a cura di Davide Ferri)

De Pisis
De Pisis
Balla
Balla

Donghi, Fioroni, Licini, Mafai, Marca-Relli

Le Lavandaie di Donghi del 1922, da Russo
Le Lavandaie di Donghi del 1922, da Russo
Le cortigiana (da Carpaccio), 1966 di Giosetta Fioroni, da Spirale
Le cortigiana (da Carpaccio), 1966 di Giosetta Fioroni, da Spirale
Licini da Repetto
Licini da Repetto
Mafai da Campaiola
Mafai da Campaiola
Marca-Relli da Niccoli

ArteFiera 2019. Vince Fantom. Dalle opere agli stand, 5 cose da non perdere

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