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Nel segno (astratto) della Regina. Carla Accardi, tra Brescia e Milano: due mostre, un’antologica

Carla Accardi; Giallo rosa Carla Accardi, Giallo rosa, 2004 Pittura vinilica su tela, dittico, dimensioni totali 220x320 cm
Carla Accardi; Giallo rosa
Carla Accardi, Giallo rosa, 2004
Pittura vinilica su tela, dittico, dimensioni totali 220×320 cm

“Dalla galleria insistono per avere un comunicato per Carla Accardi. Due mostre nelle due gallerie: la mia di Brescia e quella di Francesca a Milano, per un unico progetto. Io non ho voglia di scrivere. Ci provo ma non mi viene. Poi capisco: non c’è bisogno di nessun comunicato per Carla. La conoscono già tutti benissimo e io non potrei aggiungere nulla al già noto…”

Due sedi, due mostre, una grande antologica. Massimo Minini, direttore e fondatore della Galleria omonima, nelle parole qui sopra, presenta il suo ultimo progetto in collaborazione con Francesca, sua figlia e (soprattutto) gallerista, da anni sulla cresta dell’onda per tutto quanto concerne il contemporaneo. Un double solo show tra Brescia, sede della storica galleria, e Milano, sede (zona Lambrate, segnaliamo l’opening collettivo di quasi tutte le gallerie del distretto martedì 18 dalle 18) della galleria di Francesca. Al centro: la ricerca di Carla Accardi (1924-2014). Un’indagine fra diverse tipologie di lavori: dalle tele alle opere su tavola, dai ‘sicofoil’ alle installazioni più complesse, dalle sculture agli oggetti che proseguono la sua ricerca segnica come le lampade da terra. 

Carla Accardi; Verde e cobalto
Carla Accardi, Verde e cobalto, 2008
Pittura vinilica su tela, dittico, dimensioni totali 220×320 cm

L’obiettivo dell’iniziativa è raccontare l’artista partendo dalla sua persona, gentile ma non timida e capace di difendere le sue posizioni – come quella di lasciare Trapani per Roma, avendo compreso che nella capitale il suo lavoro avrebbe potuto svilupparsi meglio- sino ad arrivare alla sua pittura, simbolo di un’epoca, ponte di collegamento tra la sua generazione e le successive, punto di un’unione tra il primo dopoguerra e l’arte povera e concettuale, un mondo che ha accolto il suo lavoro con grande rispetto ed attenzione. 

Il testo-presentazione completo di Massimo Minini:

Dalla galleria insistono per avere un comunicato stampa per Carla Accardi.

Due mostre nei due spazi: il mio di Brescia e quello di Francesca a Milano, per un unico progetto.

Faccio qualche tentativo, poi capisco: non c’è bisogno di nessun comunicato per Carla.

La conoscono tutti benissimo e io non potrei onestamente aggiungere nulla al già noto.

È stata una pittrice ferma e una persona gentile, ma non timida.

Ha difeso le proprie posizioni, ha lasciato Trapani per Roma avendo capito che nella capitale il suo lavoro avrebbe potuto svilupparsi molto meglio.

Ha tenuto alto fino alla fine il livello della sua bellissima pittura, riuscendo sul filo del traguardo a superare i suoi compagni del gruppo Forma.

Carla è stata, con la sua ricerca e con la sua figura, il collegamento tra la sua generazione e quelle seguenti grazie all’interesse della sua pittura e alla disponibilità della sua persona.

Giovane nei modi e nel segno, il suo lavoro è diventato emblematico di un’epoca, ponendosi come un ponte che dal primo dopoguerra porta diritto all’Arte Povera e Concettuale, un mondo che ha accolto il suo lavoro con grande rispetto ed attenzione. Carla è la regina dell’arte italiana.

Massimo Minini

Informazioni utili:

>Galleria Massimo Minini

Inaugurazione sabato 22 settembre 2018

Via Apollonio 68 – 25128 Brescia

tel. 030383034

info@galleriaminini.it |www.galleriaminini.it

>Galleria Francesca Minini

Inaugurazione martedì 18 settembre 2018

Via Massimiano 25 – 20134 Milano

tel. 0226924671

info@francescaminini.it | www.francescaminini.it

Nel segno (astratto) della Regina. Carla Accardi, tra Brescia e Milano

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