Marco Goldin racconta in teatro la grande storia dell’impressionismo, l’incanto della pittura da Monet a Van Gogh
Dopo la data zero a Salsomaggiore Terme (il 17 novembre), debutterà il 19 novembre al Teatro Nazionale di Milano “La grande storia dell’impressionismo”, il nuovo racconto-spettacolo creato da Marco Goldin.
Goldin, famoso per aver trasformato con l’arte, con le sue “mostre evento”, in uno spettacolo di comunicazione come non si vedeva da tempo, condurrà lo spettatore per mano nella Francia degli ultimi decenni dell’Ottocento. Spesso criticato per aver trascurato il lato storico | scientifico in favore del palpito e dell’emozione, Goldin è diventato, nel bene o nel male, una figura centrale nella divulgazione artistica del panorama italiano. Dopo le prime “lezioni” parte ora, con la summa di tutto ciò per cui è stato criticato in questi anni, con un vero e proprio tour.
Al suo fianco sul palco Remo Anzovino, che ha composto le musiche originali dello spettacolo che eseguirà dal vivo al pianoforte, e sullo sfondo le scenografie video create dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii.
“Sono veramente felice di tornare a incontrare il pubblico nei teatri italiani, per un racconto-spettacolo che rappresenta una novità, dal punto di vista del modo, nel mio percorso –racconta Goldin- Affronterò infatti, nella luce meravigliosa dell’emozione che nasce dalla conoscenza, la storia dell’impressionismo per come si è sviluppata fin dagli anni sessanta dell’Ottocento. Fatti, personaggi, quadri, luoghi e soprattutto l’elogio della natura. Attraverso paesaggi che la scenografia video, affidata ai ledwall in mezzo ai quali racconterò, come se mi trovassi in una grande scatola colorata, rilancerà di continuo con immagini straordinarie che sono state appositamente girate in Provenza, sulla costa del mar Mediterraneo, nella foresta di Fontainebleau, sulle spiagge di Normandia, sulle scogliere a picco sul mare del Nord e in Bretagna. Un linguaggio visivo che unirà immagini delle opere d’arte, loro particolari, disegni, fotografie d’epoca e scattate al giorno d’oggi e soprattutto brani di video che daranno il senso dei luoghi nei quali gli impressionisti hanno lavorato. Un tutt’uno assieme alle mie parole e alla musica intensa di Remo Anzovino”.Il racconto teatrale si svilupperà in cinque momenti, in 100 minuti di spettacolo: prima tappa è la foresta di Fontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet a Pissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà degli anni sessanta per dipingere nei boschi. L’amore nei confronti del paesaggio farà da contrappunto a tutto il percorso. Nella seconda tappa dello spettacolo si entrerà nel decennio successivo, quello canonico dell’impressionismo. Periodo in cui prenderanno il via, da quella memorabile del 1874 nello studio di Nadar, le esposizioni impressioniste, con l’ingresso sulla scena parigina della pittura di Cézanne, Degas e Gauguin, o di figure femminili come Berthe Morisot o l’americana Mary Cassatt.
Nel terzo atto terzo verrà affrontata la crisi dell’impressionismo e la fine del dogma della pittura di plein-air. I due momenti conclusivi saranno infine riservati a Vincent van Gogh e Paul Gauguin, i due artisti che hanno portato alle estreme conseguenze la crisi dell’impressionismo.
Queste le date in programma: 17 novembre Salsomaggiore Terme (Data Zero – Teatro Nuovo), 19 novembre Milano (Teatro Nazionale), 25 novembre Parma (Auditorium Paganini), 26 novembre Verona (Teatro Filarmonico), 29 novembre Bergamo (Teatro Creberg), 30 novembre Padova (Gran Teatro Geox), 4 dicembre Torino (Teatro Alfieri), 6 dicembre Roma (Auditorium Parco della Musica), 23 gennaio Ferrara (Teatro Comunale Claudio Abbado), 1 febbraio Firenze (Teatro Obihall), 9 marzo Mantova (Teatro Palabam), 14 marzo Bologna (Teatro Duse).