Tra mito (Picasso) e mito (il classico e l’antico). In due parole e una mostra: Picasso Metamorfosi, il ritorno del genio andaluso a Milano. Eccola finalmente, la grande mostra su Pablo Picasso (Malaga 1881 – Mougins 1973) che inaugura la stagione autunnale milanese di Palazzo Reale. Ancora una volta (esattamente dopo 6 anni dall’ultimo Picasso dei record in città con 558 mila visitatori, sempre targata Skira) la città di Milano offre le opere del maestro spagnolo al pubblico. In una versione del tutto inedita. Dal 18 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019 più di 200 opere racconteranno il rapporto multiforme e fecondo che Picasso ha sviluppato con il mito e l’antichità. Promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostreSkira, la mostra è curata da Pascale Picard (direttrice dei Musei civici di Avignone).
Non è la prima volta che Palazzo Reale dedica una mostra a Picasso, partendo dal 1953 quando venne esposto per la prima volta in Italia Guernica nella Sala delle Cariatidi. Ma questa vuole essere un occasione di approfondimento e ricerca del tutto inedita. Picasso, il mito e l’arte classica. Un rapporto che segna la poetica dell’artista ricoprendo un significato quantitativo nella sua produzione. E in generale una relazione fondamentale per la costruzione dell’identità culturale europea.
La maggior parte dei pittori fabbrica uno stampo per le torte,
e poi fa le torte. Sempre le stesse torte. Sono molto contenti.
Un pittore non deve mai fare quello che la gente si aspetta da lui.
Il peggior nemico di un pittore è lo stile. (Pablo Picasso)
Il genio cubista che da sempre rifiuta i canoni del Bello ideale, dell’estetica, parte proprio dalle opere classiche per reinventare le forme sotto varie declinazioni. Sei sezioni in cui le opere del grande artista vengono accostate a quelle di arte antica provenienti dai più importanti musei del mondo come il Louvre. Ceramiche, vasi, statue, placche votive, rilievi, idoli, stele. Tutto ciò che lo ha colpito e influenzato.
Dal confronto tra Picasso, Ingres e Rodin legati dall’iconografia del bacio. L’artista spagnolo risulta connotato da una evidente tensione erotica, perché, come afferma un sua citazione presente in mostra, sesso e arte sono la stessa cosa. Passando per il repertorio mitologico popolato da fauni, minotauri e centauri. La sua passione nell’osservare la figura femminile addormentata che rievoca la celebre Arianna del Vaticano. Nella parte centrale dell’esposizione viene poi attestato il suo legame con il Louvre, che visita regolarmente, e dentro il quale si lascia ispirare dalle geometrie dei vasi greci (fondamentali ad esempio per l’elaborazione delle Demoiselles d’Avignon). Assimila le forme della scultura greca. Fa propri i bronzi dell’arte etrusca e i pezzi di ex voto iberici.
Infine le Metamorfosi di Ovidio, il primo libro pubblicato dalla neonata casa editrice Skira nel 1931 illustrato proprio da Pablo Picasso. Una mostra, dunque, che indaga l’intimità delle radici della poetica di un artista mondiale alla luce di quelle fonti che ne hanno ispirato l’opera.
È parte della manifestazione “Picasso-Mediterranéè”, un evento culturale internazionale che si svolge tra il 2017 e il 2019 di cui la mostra a Palazzo Reale è l’evento di spicco.
Informazioni utili
Picasso Metamorfosi
18 ottobre 2018 – 17 febbraio 2019
Palazzo Reale, Milano
Orari: Lun 14.30-19.30 ( dalle 9:00 alle 14:00 riservato scuole)
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30
Giovedì e sabato 9.30-22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Catalogo: Skira Editore
a cura di Pascal Picard
Biglietti
Intero €14,00
Ridotto €12,00
Visitatori dai 18 ai 26 anni, over 65, portatori di handicap, gruppi (minimo 15 massimo 25 persone) e convenzioni
Ridotto speciale €6,00
Scuole, gruppi organizzati da Touring e FAI, giornalisti con tesserino ODG con bollino dell’anno in corso non accreditati dall’ufficio stampa e altre convenzioni
Biglietto Famiglia 1 o 2 adulti €12,00/ ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6,00
Gratuito minori di 6 anni, guide turistiche abilitate con tesserino di riconoscimento, giornalisti accreditati dall’Ufficio Stampa e convenzioni