A partire da sabato 1 dicembre fino a domenica 9 dicembre, Meeting Art presenta nell’asta 853 di Arte Moderna e Contemporanea 460 lotti suddivisi sei sessioni.
“…Fuori il cielo ci chiama” è il titolo delle prime due sessioni dato dagli esperti della Casa d’Aste vercellese che, citando Chagall nell’espressione del suo stato emozionale, pensano che questo possa essere lo stesso “sentire” del visitatore che si accosta alla galleria delle opere.
È infatti l’anima dei grandi artisti italiani ed internazionali che traspare e che trasmette queste sensazioni finite ed infinite attraverso colori e forme. Nella prima sessione spicca il lotto 56 di Jannis Kounellis: una tecnica mista su carta quadrettata applicata su cartone 70×100 cm, intitolata “Segnali” del 1960-61. In tale opera, come in tutte quelle dello stesso periodo di esecuzione, vengono rappresentate lettere, numeri e segni che si distinguono su superfici monocrome riprendendo così i segnali visivi del contesto urbano nell’ambito dei linguaggi pittorici. La base d’asta di partenza è di 35.000 € e ha una stima di 63.000 / 70.000 €.
A catturare l’attenzione dei collezionisti e amanti dell’arte del secondo Novecento è il lotto 67 “Superficie a testura vibratile o.J.” 95,5×47 cm di Getullio Alviani. Il materiale dell’opera è l’alluminio che diventa il nesso reale per realizzare l’interazione attiva dell’artista con il suo pubblico cui arrivano sensazioni ed emozioni in divenire attraverso materia, colore e giochi di luce. Per questo originale e complessa opera la base d’asta di partenza è di 35.000 € e la sua stima è di 63.000 / 70.000 €.
La seconda parte dell’asta, in programmazione dal 5 al 9 dicembre, prevede altri interessanti lotti quali il numero 333 di Sebastian Matta e il numero 360 di Emilio Scanavino. Il primo, intitolato “Substitut de l’accident”, è olio su tela 75,5×70 cm realizzato nel 1974. Costituisce un importante tassello della produzione di uno dei più grandi esponenti del surrealismo internazionale consacrato nel 1971 fra i dieci migliori artisti contemporanei del mondo. L’opera parte da una base d’asta di 20.000 € con una stima 36.000 / 40.000 €.
“La punta”, olio su tela tamburata 160×140 cm di Scanavino realizzata nel ’74 pone nuovamente in risalto la centralità del segno in perenne metamorfosi come mezzo di espressione. La stima fornita da Meeting Art è di 54.000 / 60.000 € e il suo prezzo di partenza è di 30.000 €.