Perdetevi tutto, ma non l’Evento (con obbligo di “E” maiuscola) della Miami Art Week. Come da tradizione (quarto anno consecutivo) i super-dealer Larry Gagosian e Jeffrey Deitch hanno unito le forze durante Art Basel Miami, ospitando una mega mostra nel Moore Building (fino alle ore 20 del 9 dicembre), l’edificio tanto per intenderci celebre per l’installazione permanente fluttuante nello spazio Elastika di Zaha Hadid. Il risultato congiunto è “Pop Minimalism, Minimalist Pop“, un riesame e un’analisi efficace di quelle due potenti correnti dell’arte americana che hanno fatto (non solo loro ovviamente) la storia dell’arte novecentesca mondiale.
Una super collettiva (che occupa ben 4 piani di questa straordinaria struttura in pieno Design District) che esplora le influenze, le intersezioni e le eredità dei due movimenti artistici degli anni ’60 (Pop art e Minimalismo), le cui modalità e caratteristiche sono state incorporate in una varietà di pratiche di arte contemporanea. Se i due movimenti sono in genere visti come rappresentativi di opposte risposte artistiche all’eredità dell’Espressionismo Astratto, la mostra vuole evidenziare punti di approcci concettuali comuni e scambi reciproci. Sui lati del palazzo si alternano esempi storici a opere contemporanee. Si susseguono lavori di Damien Hirst, Donald Judd, Jeff Koons, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Richard Prince, Robert Indiana. E ancora, Yayoi Kusama, Sarah Morris, Tauba Auerbach , Lee Lozano, Judy Chicago, Ai Weiwei. Una miscellanea completa, che però è gravemente manchevole dei contributi delle donne e degli artisti del colore.