Il Ponte Casa d’Aste raddoppia il successo di primavera, conseguendo un’ottima percentuale di vendita. Il filone materico e quello segnico fanno la voce grossa con Fontana e Twombly, ma la metafisica di De Chirico lascia tutti senza parole. Deludono invece Scanavino e Leoncillo.
18 dicembre 2018.
Nella sala d’asta de Il Ponte l’attesa si sfoglia insieme alle pagine finali del catalogo di Arte Moderna e Contemporanea. Un ultimo luccichio di sguardi si alza perdendosi tra il lampadario e i riflessi dello specchio, mentre Rossella Novarini avanza martelletto in mano fino all’ambone di vendita.
Mentre l’attesa si esaurisce, il catalogo si anima e le opere iniziano a scorrere sui monitor e negli occhi dei presenti. Un fulmine iniziale muove la Danza del vento di Depero (13.000 euro, stima iniziale di 6.000), che lascia velocemente la scena all’insistere del richiamo futurista. Baldessarri (Natura morta con bottiglia e bicchieri, 31.000 euro, stima massima 18.000), D’Anna (La finestra del musicista, 23.000 euro, stima massima 12.00) e Paresce (Natura morta, 34.000 euro, stima massima 25.000) riscuotono il successo previsto, inaugurando un’ottima sessione per la casa d’aste, che chiuderà con solo 5 invenduti. Anche la scultura esalta i futuristi: Elementi in volo di Mino Rosso ha appena superato la stima massima di 30.000, quando viene battuta per 40.000 euro da un compratore telefonico.
Il catalogo presenta una selezione curata ed interessante di opere, la cui programmata scansione in asta detta i ritmi del leggero vociare tra i bidder. Senza risparmiarsi rilanci gettati a bloccare il martelletto già indirizzato, nelle due sale di via Pontaccio i presenti vedono emergere due filoni leader nel susseguirsi delle opere.
Lucio Fontana irrompe con un chiarissimo Cristo in ceramica policroma, dettando la linea materica dell’asta. Con 240.000 euro batte di oltre il doppio la stima minima di 100.000, destando il primo grande successo della giornata. La risposta segnica non si lascia attendere. Hans Hartung (T1965 – H41) inaugura il filone grafico con un hummer price (a cui andranno poi aggiunte le percentuali del Il Ponte, come ad ogni valore qui riportato) di 75.000 euro. Bissa immediatamente dopo con P1967 – A49, che viene battuta per 45.000 euro.
Ancora un botta e risposta: i fratelli Pomodoro combina per più di 40.000 con Sfera (22.000 euro, Arnaldo) e Superficie in tensione (19.000 euro, Giò); graffia il segno luminoso di Mario Deluigi, che raddoppia la sua stima per G. R. 359 dopo un colpo di martello da 40.000 euro. Deludono Scanavino (per lui anche un invenduto) e Guttuso, le cui opere si fermano a ridosso della stima minima di 30.000 euro. Convince invece Piero Manzoni, che combina l’en plein con Linea lunga metri 4.63 (110.00 euro), Fiato d’artista (39.000 euro), Corpo d’aria (15.000), Impronta del pollice sinistro (16.000) e Impronta del pollice destro (18.000 euro).
Mentre Fontana da un ultimo slancio all’impronta materica con un Candeliere (37.000) policromo che riusciamo anche a sbirciare nell’adiacente sala espositiva e Deposizione (125.000 euro), Leoncillo si concede un invenduto dopo il recente record mondiale e Cy Twombly ne approfitta per firmare una grande vendita per 200.000 euro. Un risultato importante per la sua opera Senza titolo, che lenisce forse solo parzialmente la mancata gara per aggiudicarselo, conclusa in partenza con una commissione imbattibile.
Sopra queste due correnti agitate, è però il silenzio che regna indiscusso. La sala è come trasfigurata in una piazza metafisica quando viene annunciato il Pericle di De Chirico. Nell’improvviso tacersi dei bidder la curiosità si impossessa dell’attenzione. Sembra di rivivere l’attesa iniziale mentre il battitore elenca i dettagli espositivi e bibliografici dell’opera, la stessa attesa durante la quale non ci è sfuggito di notare quella “Stima su richiesta”, posta in calce alla descrizione ad alimentare il fascino della figura greca che domina un malevole cielo grigio. 400.000 euro la base d’asta per (in)soddisfare il proprio desiderio di certezze nei muti misteri dell’artista. 470.000 euro il record di giornata con cui un anonimo battitore se lo aggiudicata.
Tra questi silenzi di quiete solitudini, impossibile non citare Antonio Calderara. Uno scorcio urbano Senza Titolo, dai toni pallidi e l’atmosfera sospesa, viene battuto per 40.000 euro (più che raddoppiata la stima iniziale di 18.000).
Il sito ufficiale de Il Ponte Casa d’Aste per consultare i risultati di tutti i lotti.