Una mostra presenta al museo fiorentino alcune opere acquistate sul mercato antiquario, altre pervenute grazie a donazioni, altre da confische dei Carabinieri, altre giunte dalla Certosa di Firenze
“Veri e propri capolavori recuperati, restaurati e salvati da una sicura dispersione grazie alla dedizione di molte persone che lavorano, come noi della Galleria dell’Accademia di Firenze, per la salvaguardia del patrimonio culturale e artistico”. Così la direttrice Cecilie Hollberg presenta la mostra Nuove Acquisizioni 2016-2018, che dal 22 gennaio al 5 maggio presenterà al museo fiorentino alcune opere acquistate sul mercato antiquario, altre pervenute grazie a donazioni, altre da confische in seguito all’esportazione illecita ad opera del Nucleo Patrimonio dei Carabinieri, altre, infine, giunte in Galleria dai depositi della Certosa di Firenze.
Spiccano le tavole acquisite nel 2017 con i fondi ordinari della Galleria dell’Accademia, due raffinati sportelli provenienti da un tabernacolo disperso di Mariotto di Nardo. I pannelli frammentati sono stati comprati da due diversi proprietari e ricomposti dopo l’acquisto. Il tabernacolo, impreziosito da raffinate decorazioni in pastiglia dorata che racchiudono le figure dei santi, è sicuramente frutto di una committenza prestigiosa ed è stato eseguito dall’artista intorno al 1420. Due strepitose opere come I due santi di Niccolò di Pietro Gerini, in origine scomparto destro di un trittico disperso, e la Madonna dell’Umiltà del raro Maestro della Cappella Bracciolini, sono state assegnate alla Galleria dopo il brillante recupero da parte del Reparto Operativo dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma.
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