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I “Girasoli” di van Gogh di Amsterdam non viaggeranno più. Troppo fragili

I “Girasoli” del Museo van Gogh di Amsterdam non saranno più autorizzati a viaggiare.

I lavori di restauro hanno dimostrato che sono  in una condizione “fragile”. Il museo nella capitale olandese è uno dei soli cinque al mondo con una copia del capolavoro di Vincent van Gogh, che raramente va all’estero. L’ultima volta è stata nel 2014. Ma gli esperti internazionali coinvolti nel restauro hanno affermato che  il dipinto, che ha ormai 130 anni, da ora in poi “rimarrà a casa ad Amsterdam”.

“Una conclusione importante della ricerca è che gli strati vernice sono stabili, ma molto sensibili alle vibrazioni e ai cambiamenti di umidità e temperatura dell’aria -ha dichiarato Axel Rueger,  il direttore del Museo di van Gogh – È quindi importante che il dipinto sia spostato il meno possibile e in un clima stabile, per evitare rischi, il museo ha deciso che non sarà più possibile far viaggiare i girasoli”.

I girasoli torneranno in mostra a febbraio. Sono stati prestato solo sei volte da quando il museo è stato aperto nel 1973,  l’ultima volta  nel 2014 alla National Gallery di Londra, che ne possiede un’altra versione. Le altre sono nella Neue Pinakothek di Monaco, nel Philadelphia Museum of Art e nel Seiji Togo Memorial Sompo Japan Nipponkoa Museum of Art di Tokyo.

 

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  • Mi rivolgo al museo Van Gogh.
    Mi sembra che queste indagini sono molto tecniche e attuali,ma poco sensibili a chiarire il contesto storico del quadro,in particolare non sappiamo su quale quadro ha lavorato Schuffenecker per il restauro tra fine 1900 inizio 1901.Non ci dite se è questo il quadro andato alla mostra dei XX a Bruxelles nel 1890.Però da quanto affermate,non può essere,altrimenti sul telaio ci dovrebbe essere in parte o tutta la etichetta della ditta Pottier.Perchè è risaputo che tutti i 6 quadri di Vincent spediti a quella mostra,avevano questa etichetta.Se da indagini storiche più puntuali dovesse risultare che questo è il quadro andato ai XX,allora vorrebbe dire che Schuffenecker aveva fatto un restauro invasivo,aggiungendo lui l’asta di legno di cui parlate.Sapete bene che sostengo da sempre che il quadro di Tokio è una copia di Gauguin,rimanipolata da Schuffenecker con lo spostamento dell’etichetta da una versione originale.Francamente sono deluso perchè pensavo riusciste a venire a capo di questa storia molto complessa.Che senso può avere fare una prossima mostra sui girasoli,ignorando il dibattito sull’argomento,avviato e sollecitato da me nel 1994 e sviluppato in ben 2 simposi,a Londra nel 1998 e ad Amsterdam nel 2002?

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