La Direzione distrettuale antimafia di Catania ha inviato i carabinieri a sequestrare un dipinto di 70×40 centimetri raffigurante un volto di donna, comprato per quindici milioni di euro ma ritenuto falso
Mentre si avvicina sempre di più il centenario della morte, che cadrà nel 2020, Amedeo Modigliani continua a tenere banco per le opere false – o presunte tali – che compaiono sul mercato o nelle mostre. È ormai passata alla storia la celebre beffa del 1984, quando tre burloni livornesi ingannarono quasi tutta la critica d’arte con tre teste scolpite con un attrezzo Black&Decker ma per molto riconosciute come originali del grande artista originario proprio della città toscana. È ancora invece al centro di battaglie giudiziarie la vicenda scoppiata nel 2017, quando la Procura di Genova mise i sigilli a 21 delle 70 opere esposte in una mostra di Modì allestita a Palazzo Ducale, 3 delle quali risultarono fortemente sospettate di falso dopo una perizia ordinata dalla magistratura e dal Ministero dei Beni culturali.
Ora un nuovo episodio potrebbe presentarsi sull’asse Forlì-Catania: dopo che la Direzione distrettuale antimafia della città siciliana ha inviato i carabinieri a sequestrare un dipinto di 70×40 centimetri raffigurante un volto di donna, comprato per quindici milioni di euro in una galleria catanese da un ricco collezionista forlivese come originale di Modigliani ma ritenuto falso. L’opera, come riportato da Il Resto del Carlino, era accompagnata del parere di esperti e critici che ne certificavano l’autenticità. Per la vicenda sarebbero attualmente indagate sette persone del Catanese, accusate a vario titolo di associazione a delinquere e truffa aggravata. Ora si procederà a una perizia ordinata dalla magistratura, ma anche il collezionista beffato si è detto intenzionato a commissionarne una.