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Iceberg, stalattiti e geyser di carta. Thomas Kovachevich a Milano, prima personale in Italia

Thomas Kovachevich left to right: A Portrait of this Room (Pink and Creamsicle), 2012 Gummed white packing tape and grosgrain ribbon 10 ft. 3 in. x 10 ft. 3 in. A Portrait of this Room (Lemon), 2012 Gummed white packing tape and grosgrain ribbon 16 ft. x 10 ft. 3 in. A Portrait of this Room (Blue), 2012 Gummed white packing tape and grosgrain ribbon 10 ft. 3 in. x 10 ft. 3 in.

«Credo che uno dei motivi per cui ero attratto dal minimalismo era il suo tentativo di definire la purezza. Tuttavia, nel mio lavoro ho sempre cercato di investire la geometria con un contenuto emotivo.»

Thomas Kovachevich

Iceberg, stalattiti e geyser, geometrie emotive fatte di carta, modificate dallo spazio e dalla luce. Portrait of a Roomdal 15 febbraio al 27 marzo 2019– è la prima personale in Italia dell’artista americano Thomas Kovachevich (Detroit, 1942), che per l’occasione ha realizzato una serie di opere appositamente pensate per gli ambienti milanesi della Galleria Poggiali in Foro Buonaparte. La carta è l’assoluta protagonista e le proprietà fisiche della materia sono il principale veicolo di espressione: nella sua variabilità di forme evoca paesaggi naturali congelati e come in una tela impressionista colore e luce ne alterano la percezione sensitiva. Questi elementi, infatti, incidono direttamente nella resa delle opere mutandone, a seconda delle condizioni atmosferiche, le caratteristiche. All’artista, racconta la curatrice Chiara Bertola, sono bastati tre cubi di carta increspata, una colonna composta da tubicini di carta trasparente e sagome ritagliate in carta traslucida, assemblate con un nastro da imballaggio bianco e un nastro di gros grain, per realizzare il ritratto della project-room cubica della galleria. Qui le ampie vetrate permettono un dialogo diretto tra l’esterno e l’interno dello spazio, facendo in modo che la materia lavorata traduca ogni impercettibile mutamento.

Thomas Kovachevich, installation view “2013”, Show Room, Gowanus, 2014

Thomas Kovachevich fa parte infatti di quella generazione di artisti che, tra gli anni Sessanta e Settanta, hanno messo a nudo il processo creativo dell’opera d’arte, rendendolo accessibile al pubblico attraverso la sua smaterializzazione. L’ambito di ricerca è quello della Process Art e in particolare il lavoro di Kovachevich esplora il rapporto tra materiali naturali e industriali per esaltarne le principali caratteristiche fisiche. Da Berna a Los Angeles, da Chicago a Marsiglia, le opere dell’artista sono conservate nelle più prestigiose collezioni internazionali.

Selections from The Grunwald Center and The Hammer Contemporary Collection, installation view Hammer Museum, Los Angeles, CA, 2013

Informazioni utili

Thomas Kovachevich 
Portrait of a Room

Opening giovedì 14 febbraio 2019 dalle 19 alle 21

dal 15 febbraio al 27 marzo 2019

Galleria Poggiali
Foro Buonaparte 52, 20121
Milano

Sito web ufficiale

Sito web ufficiale dell’artista

[Prima immagine: Thomas Kovachevich left to right:
A Portrait of this Room (Pink and Creamsicle), 2012
Gummed white packing tape and grosgrain ribbon
10 ft. 3 in. x 10 ft. 3 in; A Portrait of this Room (Lemon), 2012 Gummed white packing tape and grosgrain ribbon 16 ft. x 10 ft. 3 in; A Portrait of this Room (Blue), 2012 Gummed white packing tape and grosgrain ribbon 10 ft. 3 in. x 10 ft. 3 in]

Geometrie emotive fatte di carta. Thomas Kovachevich alla Galleria Poggiali di Milano, la prima personale in Italia

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