Wunderkammer – Le stanze della meraviglia, quinto appuntamento della stagione “L’arte al cinema” di Magnitudo. Al cinema il 4, 5 e 6 marzo
Se aveste la fortuna di trovarvi in una wunderkammer, probabilmente vi chiedereste cosa ci fa un coccodrillo appeso al soffitto, o quanto tempo potrebbe servire per spolverare con attenzione la moltitudine di preziosi oggetti che vi circondano. Ma è ancora più probabile che immersi in tale spettacolo non vi sarebbe possibile proferir parola, intenti a osservare quei tesori con occhi sgranati. Fortunatamente in Wunderkammer, le stanze della meraviglia, le domande – e le risposte – vengono servite allo spettatore da uno stuolo di collezionisti, galleristi, curatori ed esperti che si prodigano a sviscerare ogni aspetto di queste stanze, antesignane dei musei moderni.
Nate nel XVI secolo, le wunderkammer sono delle raccolte di oggetti preziosi, stravaganti e magnifici. Alla fine del XV secolo la scoperta dell’America galvanizza studiosi e dotti: il sapere classico, riportato alla luce nel basso medioevo dopo secoli di oblio, all’improvviso sembra non esaurire più lo scibile e nuove scoperte sono ora possibili. L’uomo rinascimentale si pone al centro dell’universo, la conoscenza e la curiosità sono le armi che sceglie per provare a conquistarlo. Negli studioli rinascimentali e nelle corti europee si riversano oggetti curiosi e nuovi, animali esotici e creazioni artigianali sublimi. Nei secoli successivi le wunderkammer proliferano per l’Europa e, oltre ad assumere la funzione di luoghi della conoscenza e studio, diventano strumento di affermazione di uno status – evidentemente aristocratico o regale – e reificazione dell’aspetto più esuberante del collezionismo.La pellicola ci porta tra Italia, Francia e Inghilterra alla scoperta delle meraviglie nascoste nelle wunderkammer moderne. In questo viaggio i collezionisti raccontano la loro ossessione, i curatori l’analizzano, i direttori di musei – musei che in parte hanno ereditato opere o interni nuclei di wunderkammer – parlano delle peculiarità e della storia di queste raccolte. Il racconto, perciò, è articolato su più livelli e dati, storie e impressioni si intrecciano creando un’unità simile a quella creata dagli oggetti che si affastellano nelle stanze delle meraviglie. Il disordine di questa galassia di oggetti è solamente apparente: da una parte il gusto e la ricerca del collezionista sono garanti di un progetto – anche se non sempre lineare e in alcune sue parti costituito dal fortuito; dall’altro gli oggetti sono ripartiti in quattro categorie saldamente stabilite, seppur occasionalmente permeabili.
Naturalia, manufatti provenienti dal regno naturale, come minerali e animali imbalsamati; Scientifica, strumenti tecnici di gran pregio e rarità; Artificialia, risultati di lavorazioni artigianali; Exotica, provenienti da continenti o popoli lontani nel tempo e/o spazio. Queste categorie sono ancora valide ai giorni nostri, ma si sono evolute e adattate al contesto in cui si trovano: in quale categoria classificare i reperti spaziali come meteoriti o detriti lunari, o i costumi originali usati nei set cinematografici più famosi (si pesi per esempio all’automa di Io, Robot)? E ancora, possono questi ultimi manufatti entrare (concettualmente) a pieno diritto in una wunderkammer?Il regista Francesco Invernizzi sottolinea come le wunderkammer non siano semplici raccolte di oggetti, ma «oggetti che dialogano tra loro», rendendo la relazione tra un busto romano e un il costume utilizzato in Batman Forever per nulla banale.
Wunderkammer, le stanze della meraviglia analizza il concetto di stanza delle meraviglie in tutti i suoi aspetti, guardando al passato ma senza dimenticare di offrire uno sguardo al presente e al futuro di questi templi eretti alla curiosità.
Wunderkammer, le stanze della meraviglia
Prodotto da Magnitudo e distribuito con Chili
Regia di Francesco Invernizzi
Al cinema il 4, 5 e 6 marzo
Elenco sale sul sito di Magnitudo