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Un busto inedito di adriano e altri tesori. In arrivo l’asta di archeologia di Bertolami Fine Art

Da Bertolami Fine Art la stagione primaverile delle vendite all’incanto si apre il 28 marzo nella sede romana di Palazzo Caetani Lovatelli con un’asta di archeologia.

Nel 2016, quando Giuseppe Bertolami e il suo capo dipartimento di archeologia, Andrea Pancotti, cominciarono ad affiancare alle due Antiquities auctions annualmente proposte a Londra due aste di reperti notificati o a rischio di notifica battute in Italia, il buon esito dell’esperimento non era dato per scontato. Gli anni a seguire hanno dimostrato la validità dell’intuizione: esiste un mercato di collezionisti italiani interessati a entrare in possesso di oggetti di speciale importanza il cui prezzo risulti calmierato dal vincolo statale, “Un vincolo – spiega Andrea Pancotti – che un crescente numero di compratori comincia a percepire come la più autorevole delle dichiarazioni di autenticità e alto valore del pezzo in vendita”.

Il catalogo dell’asta propone anche la novità di una sezione costruita su misura per le esigenze dei giovani collezionisti: “Negli ultimi due anni siamo stati spesso raggiunti da giovani clienti interessati ad acquisire archeologia nelle nostre aste. Il loro potere d’acquisto è ovviamente limitato, ma sono colti ed esigenti. Vogliono in particolar modo sentirsi tranquilli riguardo all’autenticità e alla legittima provenienza dei loro acquisti. Abbiamo capito che la fiducia di cui ci onora questo pubblico, così maturo nonostante l’età acerba, deve moltissimo all’accurato controllo preventivo effettuato da Bertolami Fine Art sulla provenienza dei lotti inseriti nei cataloghi delle sue aste, perché da quel controllo scaturisce un certificato che accompagna il reperto e ne garantisce la piena conformità alle disposizioni del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”.
Nella sezione destinata ai giovani collezionisti il valore di stima dei lotti non supera mai i 300 euro, ma le garanzie fornite al compratore non sono diverse da quelle che accompagnano i top lots delle aste di punta.

Gli highlights dell’asta

Ritratto loricato dell’imperatore Adriano 117-138 d.C. alt. 90 cm, largh. 73 cm, spessore 40 cm 180.000 / 250.000 euro
Ritratto loricato dell’imperatore Adriano
117-138 d.C.
alt. 90 cm, largh. 73 cm, spessore 40 cm
180.000 / 250.000 euro

L’autorevole indagine scientifica avviata dalla scoperta sta producendo risultati che integrano la nostra conoscenza dell’iconografia adrianea, basata sullo studio di 150 ritratti antichi a noi pervenuti, una cospicua galleria che dimostra l’interesse del mediatico imperatore per la diffusione della propria immagine e alla quale bisogna oggi aggiungere il busto Bertolami Fine Art.

In esso gli studiosi hanno riconosciuto le caratteristiche del tipo Tarragona, la più rara delle otto categorie in cui sono classificati i ritratti adrianei. Un altro esemplare conosciuto, presente nella collezione dei Musei Capitolini e sinora ritenuto il prototipo della tipologia tarragonese, è purtroppo mutilo, fortemente rilavorato in epoca rinascimentale e moderna e assai più piccolo dell’imponente marmo in asta di cui vanno anche sottolineate le buone condizioni di conservazione.

Un ritratto inedito dell’imperatore Adriano 117-138 d.C. alt. 90 cm, largh. 73 cm, spessore 40 cm 180.000 / 250.000 euro È un ritratto marmoreo dell’imperatore Adriano la star dell’asta. Conservata dal XVII secolo in un casale abruzzese e per secoli ritenuta una copia seicentesca, l’opera è stata recentemente riconosciuta come un originale romano di interesse culturale particolarmente rilevante e per questa ragione sottoposta a notifica.
Un ritratto inedito dell’imperatore Adriano
117-138 d.C.
alt. 90 cm, largh. 73 cm, spessore 40 cm
180.000 / 250.000 euro
È un ritratto marmoreo dell’imperatore Adriano la star dell’asta. Conservata dal XVII secolo in un casale abruzzese e per secoli ritenuta una copia seicentesca, l’opera è stata recentemente riconosciuta come un originale romano di interesse culturale particolarmente rilevante e per questa ragione sottoposta a notifica.

Al di là dei piccoli dettagli che differenziano gli otto tipi ritrattistici adrianei – riconoscerli è un gioco per occhi allenati all’osservazione scientifica – anche il raro busto in catalogo Bertolami si mantiene sostanzialmente fedele all’icona che Adriano aveva inventato per sé stesso, non vi sono infatti dubbi che lo stesso imperatore fosse l’attento ispiratore e regista della geniale campagna mediatica posta in essere nei suoi 21 anni di regno. Come la Marilyn di Warhol, il ritratto di Adriano si ripete e diffonde massivamente nei territori dello sterminato impero in una serie di varianti della stessa matrice: il volto di un filosofo greco.

La corta barba che incornicia lineamenti nobili e regolari in Grecia era una peculiarità degli uomini di pensiero e il coltissimo Adriano fu il primo imperatore romano ad adottarla regolarmente. Prima di lui l’avevano sfoggiata, ma solo occasionalmente, Nerone e Domiziano, noti per le loro posizioni filoelleniche. I capelli sono acconciati nella foggia della coma in gradus formata, la corta e riccia pettinatura maschile in voga dall’epoca neroniana. Il busto di Bertolami è una delle varianti in cui l’imperatore veste una corazza frontalmente decorata da una testa di Gorgone, un abbigliamento militare in cui amava essere rappresentato nonostante la politica di pace perseguita come uomo di potere e le passioni personali orientate più verso l’esercizio delle arti che verso quello delle armi. Da notare infine la plica diagonale presente sui lobi delle orecchie, una conformazione denominata segno di Frank dal nome del medico che per primo l’ha messa in correlazione a una predisposizione allo sviluppo di coronaropatie e diabete.

Diana cacciatrice Roma, I – III secolo d.C. alt. cm 28; alt. cm 41 (con base); largh. cm 16,5 20.000 / 40.000 euro
Diana cacciatrice
Roma, I – III secolo d.C.
alt. cm 28; alt. cm 41 (con base); largh. cm 16,5
20.000 / 40.000 euro
È sicuramente una copia marmorea romana di un bronzo ellenistico la splendida statuetta acefala raffigurante una Diana in corsa durante una battuta di caccia.

 

Diana cacciatrice Roma, I – III secolo d.C. alt. cm 28; alt. cm 41 (con base); largh. cm 16,5 20.000 / 40.000 euro
Diana cacciatrice
Roma, I – III secolo d.C.
alt. cm 28; alt. cm 41 (con base); largh. cm 16,5
20.000 / 40.000 euro
È sicuramente una copia marmorea romana di un bronzo ellenistico la splendida statuetta acefala raffigurante una Diana in corsa durante una battuta di caccia.
Coperchio di sarcofago fittile etrusco Tuscania, seconda metà del II secolo a.C. lungh. m 1,80; alt. cm 60 9.800 / 18.000 euro
Coperchio di sarcofago fittile etrusco
Tuscania, seconda metà del II secolo a.C.
lungh. m 1,80; alt. cm 60
9.800 / 18.000 euro

Proviene da una collezione formatasi in Italia negli anni ’20 il coperchio di sarcofago fittile etrusco sormontato dal ritratto del defunto – un aristocratico, a giudicare dall’anello che porta all’anulare sinistro – raffigurato in posizione semidistesa.

La fortunata idea del sarcofago funebre decorato dall’effigie del defunt matura nel mondo etrusco e viene inizialmente realizzata da maestranze di Tarquinia specializzate nella realizzazione di sarcofagi di pietra. A partire dalla metà del III secolo a.C. il testimone passa a Tuscania che elabora nuove tipologie in terracotta inizialmente caratterizzate da ritratti di stile riconoscibilmente ellenistico.
L’esemplare proposto in vendita da Bertolami Fine Art presenta caratteristiche tecniche e stilistiche tipiche della cosiddetta bottega E, attiva nell’ultima fase della produzione tuscaniese (ossia nella seconda metà del II secolo a.C.) e per la quale si conoscono solamente 15 esemplari conservati in collezioni pubbliche e private italiane ed estere.

 

BFA ASTA 58
ARCHEOLOGIA

28 marzo 2019

Esposizione:
22 marzo 2019 ore 17.30-21.00
23-27 marzo ore 10.00-19.00

Palazzo Caetani Lovatelli
Piazza Lovatelli, 1 – Roma

Info:
Tel. +39 06 32609795 – 06 3218464
e-mail: info@bertolamifinearts.com
www.bertolamifinearts.com

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