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Thinking Italian Milan: guanti bianchi da Christie’s. €13,3 milioni, Morandi a 1,6 milioni e nuovo record per Oppi

LOT 9
Giorgio Morandi (1890-1964)
Natura morta
olio su tela cm 40x52
ESTIMATE €700,000 - €1,000,000 ($787,500 - $1,125,000) 
PRICE REALIZED EUR 1,629,400

Grande successo per questa prima edizione milanese di “Thinking Italian“: 100% di venduto e i €13,337,255 di realizzo per i 49 lotti che questa sera, 3 aprile, hanno inaugurato il format di Christie’s approdato a Milano ma lanciato due anni fa a Londra per le aste tematiche dedicate all’arte italiana,  evoluzione delle “Italian Sale”.

Top lot per Giorgio Morandi che con entrambe le sue due nature morte ha sfondato il muro del milione di euro, scalzando Lucio Fontana, solitamente incoronato re delle vendite meneghine.  La luminosa e bella natura morta  scelta anche  come copertina del catalogo  del 1952, è stata venduta online per 1,629,400 euro, oltre il doppio della stima più bassa.  Come detto, secondo classificato un altro lavoro del pittore bolognese,  nuovamente una “Natura morta” ma del 1947  che ha raggiunto 1,030,000 euro.

Il “Concetto spaziale” di un unico taglio fucsia di Fontana del 1967 si è fermato poco al di sopra della stima più bassa, a 850,000 euro.  Mentre i due tagli blu, il cui colore testimonia l’amicizia di Fontana con Yves Klein,  ha fatto  514,000 euro. Prezzo simile, 586 mila euro, anche per l’olio del 1960, un unico taglio verticale, sulla densa superficie bianca.

Ha brillato Mario Schifano. “Elemento per paesaggio” da 120 mila euro è salito fino a 358,000. Il grande smalto del 1965, aggiudicato a un cliente al telefono, era stato affidato a Christie’s da un collezionista privato insieme ad altre 3 opere dell’artista simbolo della Pop Art italiana: “Cielo speciale con anima” che  ha fatto 162,500 euro,  un “Senza titolo” a 112,500 euro e “Particolare di propaganda” che da 160 mila euro è arrivato alla cifra vertiginosa di  634,000 euro. Questo grande smalto (cm 140,7×180) è del 1964, in questi anni  Schifano ritorna all’immagine e alla figurazione  e in cui inizia a integrare i loghi di Coca Cola e di Esso nei suoi lavori.

Tra gli artisti da segnalare per le buone performance anche  Piero Dorazio. Molto bene tutti e tre i suoi lotti. “Giada I” del 1959 è stato aggiudicato  a  310,000, “Introspezione” a 334,000  e “Berlin Air” a 358,000 €,  raddoppiando la stima più bassa.

Il piccolo e bellissimo Burri del 1954, un omaggio al pigmento bianco, è stato molto combattuto tra sala e telefono e infine battuto a 490,000 (da 300 mila). Tutte vendute le 9 opere per Water Academy. Parte del ricavato della loro vendita  sarà destinato alla causa delle “risorse idriche”, una tematica quanto mai attuale che solleva l’urgenza  di investire e trovare le soluzioni per salvaguardare il pianeta per le future generazioni. La Water Academy  è una società che si autodefinisce come una “realtà che associa insieme la Ricerca Scientifica integrata ai più alti livelli, l’Alta Formazione e l’organizzazione di High Level Round Table Symposium con cadenza annuale, dedicati ad una declinazione diversa dell’acqua nella sua interazione con il pianeta e il genere umano”.  Tra queste nove opere si segnala quella di Carla Accardi che da 70  mila euro è arrivata a 175,000.

La sezione  del catalogo di questa Evening Sale era dedicato all’evoluzione dell’arte figurativa in Italia tra gli anni ’20 e ’40. Le “Giovani donne al mare” di Ubaldo Oppi hanno fatto 200,000 euro e “Contadino a sera” a 175,000. Con il primo dipinto Oppi ha infranto il record d’asta di 116.235 € realizzato nel 2000 da Sotheby’s a Milano con “La Fabrique au Dimanche” del 1919.

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