Print Friendly and PDF

Francesco Clemente protagonista di una selling exhibition da Christie’s

The Fourteen Stations, No. X, oil and wax on linen, 78 x 93 in. (198 x 236 cm.), painted in 1981-1982.
The Fourteen Stations, No. X, oil and wax on linen, 78 x 93 in. (198 x 236 cm.), painted in 1981-1982.

“Francesco Clemente: Works from the Collection of Thomas and Doris Ammann”: fino al 4 settembre una selling exhibition da Christie’s a Southampton

Lo scorso 9 maggio  a New York Christie’s ha venduto le opere della collezione di Thomas e Doris Ammann per un totale di $ 317.806.490 e tutti i proventi sono andati a enti di beneficenza che si occupano dell’educazione infantile in tutto il mondo.

I fratelli Doris e Thomas hanno fondato la Thomas Ammann Fine Art negli anni Settanta. Dopo la morte di Thomas nel 1993, Doris ha continuato a dirigere la galleria per il resto della sua vita, fino al 2021, con un chiaro talento nella capacità di identificare la grande arte. Gli Ammann hanno cercato di mantenere una linea di demarcazione chiara tra ciò che facevano come rivenditori e ciò che facevano come collezionisti. Come ha spiegato Thomas: «non puoi collezionare ciò che vuoi vendere, perché allora o vendi tutte le cose buone, il che non è divertente; o tieni tutte le cose buone, il che ti manda in bancarotta».

Thomas e Doris Ammann erano amici degli artisti che collezionavano e li hanno sostenuti per tutta la loro carriera. Thomas ha dedicato ogni minuto libero del suo tempo a visitare gallerie e studi di artisti. Come disse nel 1988: «Quello che mi interessa del collezionare è vedere cosa sta succedendo oggi. Compro i giovani e li compro molto presto. Non compro quello di cui sento parlare, compro quello che vedo io stesso».

Alla morte del gallerista Thomas Ammann, Clemente aveva detto: «A volte, sedersi davanti a un dipinto può essere come sedersi davanti a un fuoco. Non hai bisogno di parlarne, ti siedi lì e ti tieni al caldo e lo abbiamo fatto insieme» e quando gli era stato chiesto da Vanity Fair della loro amicizia aveva  rifiutato di parlarne, definendo la relazione “troppo personale, troppo sacra” per discuterne pubblicamente.

Francesco Clemente, Alba Clemente, and Thomas Ammann during the exhibition installation of Von Twombly bis Clemente. Ausgewählte Werke einer Privatsammlung at Kunsthalle Basel, 1985. Photo: Gianfranco Gorgoni. Courtesy of Thomas Ammann Fine Art AG, Zurich.

Tornando alla vendita del 9 maggio, se la regina incontrastata della serata è stata la “Shot sage blue Marilyn” di Warhol, venduta per $ 195 milioni, bisogna segnalare che anche altri nomi hanno visto performance eccezionali come Francesco Clemente con “The Fourteen Stations, No. XI” che è stata venduta a tre volte il record precedente per $ 1.860.000, con offerte provenienti da almeno nove offerenti.

FRANCESCO CLEMENTE (b. 1952) The Fourteen Stations, No. XI oil and wax on linen 78 x 93.3/4 in. (198 x 238.1 cm.) Executed in 1981-1982 Estimate: $80,000-120,000. Sold $ 1.860.000

Ora l’artista napoletano è protagonista (fino al 4 settembre) sempre da Christie’s in una selling exhibition dal titolo “Francesco Clemente: Works from the Collection of Thomas and Doris Ammann” che presenta 21 sue opere provenienti sempre dalla Collezione Ammann nello spazio espositivo di Southampton. Il ricavato andrà nuovamente a beneficio della Thomas and Doris Ammann Foundation.

Il ciclo The Fourteen Stations comprende 12 dipinti e di questi quattro sono inclusi nella mostra insieme a opere su carta. Tutti e 12 i lavori sono stati dipinti di notte, eseguiti insieme e liberamente basati sulle stazioni della “via crucis” che si spesso trovano nelle chiese cattoliche. Il ciclo è stato esposto per la prima volta nel gennaio 1983 alla White Chapelle Gallery di Londra.

The Fourteen Stations, No. VII, oil and wax on linen, 78 x 90 in. (198 x 228.5 cm.), painted in 1981-1982.

Racconta Clemente stesso: «Volevo dare vita a qualcosa di nuovo, e per farlo avevo bisogno di fare qualcosa che non sapevo, ed era dipingere grandi dipinti ad olio. Ho aggiunto la luce, la luce della notte, che conosco molto bene dai dipinti con cui ho vissuto da bambino a Napoli, del 1600 come Luca Giordano. Per me, i dipinti che ho realizzato qui sembrano fatti in una chiesa buia a Napoli, ma per un amico in Italia sembrano fatti nella luce invernale di New York…»

Francesco Clemente, New York, 1983. Photo: Gianfranco Gorgoni © Maya Gorgoni. Artwork: © Francesco Clemente

Il ciclo è stato esposto nel 2000 nella grande retrospettiva di Clemente al Guggenheim Museum di New York. Dei quattro dipinti  in mostra da Christie’s, la numero X è “un’opera centrale -scrive l’amico dell’artista Francesco Pellizzi nel catalogo della mostra- e la numero VI una delle più enigmatiche. Inoltre, le numero II e VII hanno anche la particolarità di essere le uniche due opere della serie che possono essere appese in entrambi i modi”.

Si legge nell’approfondimento di Robert Brown pubblicato da Chrsitie’s in correlazione alla selling exhibition: “Le varie figure che appaiono, fluttuano, danzano, si mescolano e si fondono in questi dipinti rappresentano anche simboli per diversi elementi o fasi di questo viaggio del divenire – un viaggio che, come in gran parte dell’arte di Clemente, rappresenta anche una metafora per il personale senso di pellegrinaggio e di sviluppo spirituale dell’artista”.

The Fourteen Stations, No.VI, oil and wax on linen, 78 x 88 in. (198 x 223.5 cm.), painted in 1981-1982.

 

www.christies.com

Commenta con Facebook