Artisti e artigiani insieme per Scandicci (Firenze). Per il secondo anno di fila il piccolo centro urbano alle porte di Firenze sarà animato da Doppio Circuito, il progetto che rilegge la lunga tradizione di artigianato locale attraverso la lente dell’arte contemporanea. Dall’Auditorium Rogers alla fermata di Villa Costanza, fino al 25 aprile saranno visibili i lavori nati dall’incontro tra tre artisti e il territorio locale.
Scandicci trabocca arte per la seconda edizione di Doppio Circuito, progetto che mira a porre in risalto le ricchezze di uno dei distretti industriali più importanti al mondo. Sede di alcune tra le aziende leader nel campo della pelletteria e della moda, Scandicci vuole ora affermarsi anche come un centro capace di garantire un’offerta culturale ricca e viva, strettamente connessa all’identità locale.
Lo scorso anno il progetto aveva visto protagonisti Paola e Paolo Staccioli, che con le loro sculture avevano animato la piazza antistante l’Auditorium, centro della città. L’edizione di quest’anno entrerà ancora più nel vivo della realtà locale grazie al contributo di tre artisti e delle loro opere, nate dal confronto diretto con la città e le sue industrie. Il risultato di questo dialogo sono dei lavori non pensati a priori, nate dalla personale esperienza che ognuno ha avuto con le aziende, che fossero di moda, di ceramica oppure operanti nel mondo dell’audiovisivo.
Una lunga passerella rosa -colore dei cartoncini preparatori usati nel mondo della moda- accoglie i visitatori che, scesi dalla tramvia alla fermata Resistenza, si dirigono verso l’entrata dell’auditorium. Al suo interno, nella grande sala al primo piano, si susseguono le opere dei tre artisti coinvolti.
Claudia Losi fonde nel suo lavoro l’artigianato toscano con una profonda riflessione sulla natura. Nella creazione delle sue opere passa dalla pelle (Cenci), alla ceramica, al ferro battuto (Lingua foglia), riuscendo a rendere giustizia a ogni materiale grazie alla profonda sensibilità adottata nel trattare ognuno di essi.
L’arte di Sabrina Mezzaqui non si esplicita solo nell’opera finale, ma anche nel processo creativo antecedente ad essa, frutto di una grande riflessione poetica. Nascono così opere riflessive e liriche, come La buona novellao Ciotola, la cui bellezza esteriore fa da specchio alla profondità del pensiero che l’ha generata.
C’è poi David Casini che, oltre alle opere raccolte all’Auditorium, ha realizzato una cassa-monolite che ha poi posizionato alla fermata della tramvia di Villa Costanza. L’altoparlante, creato in collaborazione con Powersoft, azienda leader nel settore dell’amplificazione, è un invito a suonare rivolto a chiunque passi di li, un modo per trasformare un luogo anonimo in una zona vissuta dalla comunità. Artista originario della Toscana, Casini riesce ad esaltare i materiali e le loro tipicità in ogni sua opera, citando contemporaneamente grandi maestri del passato. Ecco allora comparire i tipici volti di Adolfo Wildt e Medardo Rosso in Tre piccole gioie, borsette-sculture create in collaborazione con Verniani Bags. Operazione che si ripete in Arlecchini, maschere in ceramica sottilissima in cui compaiono i tratti di Paul Klee.
Integrare la forte vena imprenditoriale del territorio con l’arte contemporanea è per la città un modo di porsi nell’opinione pubblica come un polo capace di offrire servizi culturali di livello.
*Sabrina Mezzaqui in collaborazione con Metalstudio e Ceramiche F.lli Bartoloni, Fiori minuti
Informazioni utili
DOPPIO CIRCUITO | Cantieri d’Arte, Design e Artigianato
Scandicci (FI)
DaL 6 al 25 aprile 2019
