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FRIEZE NEW YORK 2019. Report e foto in anteprima dalla Grande Mela

juameplensa Jaume Plensa, da Richard Gray Gallery
frieze new york
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Al via Frieze New York: direttamente dalla VIP Preview appena trascorsa (apertura al pubblico dal 3 al 5 maggio) uno degli appuntamenti più importanti della primavera newyorkese. Ecco per voi report e foto in anteprima.

Nonostante la primavera che tarda ad arrivare a New York, l’art world si è imbarcato in questi giorni sui traghetti  per raggiungere il tendone bianco di Frieze New York a  Randall’s Island. 

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Victoria Miro, Yayoi Kusama, Narcissus Garden, 1966–, con dipinto di Chris Ofili’s 2012, da Frieze New York 2019.

Dopo le sfortunate ultime edizioni (fra inondazioni e temperature da serra) che hanno contribuito probabilmente nella scelta di alcune importanti gallerie e partecipanti storici ( fra cui Marian Goodman,  Anton Kern Gallery, Esther Schipper, e Gavin Brown’s Enterprise)  di abbandonare la fiera e optare solo per la più accessibile TEFAF in Park Avenue, Frieze quest’anno si conferma comunque un appuntamento importante nella primavera Newyorkese, e nel sempre più affollato calendario dell’art world globale.

L’ottava edizione Newyorkese della fiera partita da Londra nel 2003 è stata infatti in grado di  attrarre ugualmente un buon numero di collezionisti fin dal primo giorno di preview, e presentare progetti e booth alquanto interessanti, che contribuiscono a definire o confermare alcuni dei trend in atto nel mercato come quello di una riscoperta e rilancio delle avanguardie postwar Latino americane, e l’ormai evidente boom della Black Art.

Alfredo Jaar, da Galerie Lelong &Co

Fra le star e super collector avvistati durante la preview di mercoledì c’era  l’immancabile e instancabile Hans Ulrich Obrist, Tom Finkelpearl del New York City Department of Cultural Affairs, Daniel Palmer del Public Art Fund, e Franklin Sirmans, direttore del Pérez Art Museum Miami che ha partecipato anche attivamente nella organizzazione della sezione Diàlogos, quest’anno dedicata interamente ad artisti Latino Americani, fra cui delle  in occasione del 50 anniversario del El Museo del Barrio, con delle splendide Siluetas di Ana Mendieta presentate da Galerie Lelong & Co.

Un altro interessante progetto è poi lo speciale tributo alla storica galleria JAM Just Above Midtown, fondata nel 1974 da Linda Goode Bryant, la prima a sostenere e promuovere alcuni dei nomi della Black Art (fra cui Dawoud Bey, Norman Lewis, Senga Nengudi, Lorraine O’Grady, Howardena Pindell, Lorna Simpson e Ming Smith), ben prima dell’odierno boom di mercato, e parallelo riconoscimento museale

Divertente, ma anche di pungente satira sociale, il Bus abitato da una mista ed eccentrica fauna urbana come uno dei tanti bus dell’MTA in città,  che Red Grooms ha creato nel 1995 e presentato da Marlborough Gallery ( a un prezzo di circa $550,000!).

Red Grooms, The Bus (1995) a Frieze New York presentato da Marlborough gallery (per $550,000)

Imperdibile poi l’affascinate installazione di sfere argentee di Yayoi Kusama, Narcissus Garden presentata da  Victoria Mirò e diventata presto l’attrazione principale per instagram feeds.

Arte dentro, ma anche fuori della fiera: del tutto originale è infatti l’idea dell’istrionico dealer e artista Joel Mesler, veterano del mondo dell’arte Newyorkese  attualmente direttore di Rental Gallery nel East Hampton, che nel tragitto in traghetto verso Frieze offre ritratti personalizzati fatti sul momento (disponibili sia per umani, che per amici a 4 zampe)  a un prezzo accessibile che varia dai  $100-250 (insomma, più o meno come una serata a New York, fra cocktail e cena).

Una proposta simile e altrettanto provocatoria alternativa rispetto i normali meccanismi del mercato e di queste fiere per top collectors, è quella di P.P.O.W. Gallery:  una sorta di studio-performance di  Steve Keene , dove l’artista realizza in loco nuove opere in plywood per tutta la durata della fiera. Circondate da segnali con messaggi come “take art home with you tonight!” (portami a casa con te questa sera!), le opere possono essere acquistate con prezzi che variano dai $10 ai $50, pagamento solo in contanti.

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Steve Keene at P.P.O.W

Alquanto limitata è tuttavia la presenza europea,  e soprattutto Italiana, sia in termini di gallerie, che di collezionisti che hanno scelto di viaggiare appositamente su New York per questa art week, anche per la vicinanza con l’opening della Biennale a Venezia.

Fra le gallerie italiane quest’anno troviamo infatti solo Massimo De Carlo (Milano, Londra, Hong Kong) , Alfonso Artiaco (Napoli),  e Cardi (Londra, Milano) che presenta al pubblico americano, fra gli altri,  un importante lavoro di Robert Morris del ’78, Untitled (Brown Felt), 1978 (dopo la recente morte dell’artista, l’attenzione è evidentemente in piena crescita, e quest’opera di chiaro valore nel percorso dell’artista è già stata con merito citata da molte review delle riviste internazionali), un’ampia lamiera con cappotti di Kounellis e  scelta interessante, anche la pittura analitica di Claudio Verna.

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Robert Morris’s Untitled (Brown Felt), 1978, da Cardi Gallery, Frieze New York 2019.
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Massimo De Carlo stand con opere di McArthur Binion, Luigi Ontani, Paola Pivi e Kaari Upson
Alfonso Artiaco, Juan Uslé e Ann Veronica Janssens

Nonostante la maggior parte dei dealer fossero concordi nel dire che il clima era un po’ troppo calmo in termine di trattative (anche perché molti collezionisti attendevano di vedere il giorno dopo anche cosa poteva offrire TEFAF)  fra le vendite già riportate da Art News troviamo  James Cohan, che ha dichiarato di aver venduto dei disegni di Spencer Finch e Lee Mullican ( fra $20,000 e $30,00), mentre Perrotin prima di mezzogiorno. aveva già venduto almeno 12 lavori di Izumi Kato (con prezzi che variavano dai  $4,500 ai $68,000).

Pare poi che anche i nuovi lavori di Jenny Holzer  presentati da Hauser & Wirth (in contemporanea all’ampio show Jenny Holzer – Thing Indescribable  fino al 9 Settembre al Guggenheim di Bilbao) abbiano già trovato una nuova casa,  come anche un’ampia tela di Georg Baselitz  Pawlow in Oslo (2010), venduta da Galerie Thaddaeus Ropac per €750,000. Infine Lehmann Maupin ha venduto alla Sharjah Foundation  un iconico lavoro di Nari Ward’s We the People (Arabic version), 2018, che sta ora avendo un importante show al New Museum a New York (Nari Ward- We Are the people, fino al 26 Maggio).

Come altre fiere, anche Frieze New York è diventato poi l’evento perno per  tutta una costellazione di fiere satellite che si svolgono in città negli stessi giorni, a partire da  TEFAF NY spring in Park Avenue, 1-54 Contemporary African Art Fair (quest’anno spostatasi da Red Hook (Brooklyn) a una location molto più accessibile, Industria, a Manhattan downtown), the Others e Object&Thing.

Ecco a voi un po’ di foto direttamente da questi giorni di preview in fiera…

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David Altmejd e George Baselitz da White cube

 

Nari Waad da Lehmann Maupin

 

nariwaad
John Chamberlain at Gagosian

 

gromleyseankelly
Antony Gormley da Sean Kelly

 

saracenofrieze
Thomas Saraceno e Mark Manders da Tanya Bonakdar Gallery

 

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Kaikai Kiki Gallery (Takashi Murakami Group e società)

 

Gimhongsok
Gimhongsok da Tina Kim

 

josedavila
Jose Davila da Sean Kelly

 

JennyHolzer
Jenny Holzer da Hauser & Wirth

 

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Olafur Eliasson Tanya Bonakdar Gallery

 

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Paola Pivi da Perrotin
tonycragg
Tony Cragg e Rosemarie Castoro da Galerie Thaddaeus Roppac
Robert Rauschenberg da Galerie Thaddaeus Roppac

 

sarahcain
Sarah Cain da Galerie Lelong

 

juameplensa
Jaume Plensa, da Richard Gray Gallery

 

Info

FRIEZE NEW YORK

Randall’s Island, New York

3-5 Maggio

https://frieze.com/fairs/frieze-new-york

FRIEZE NEW YORK 2019

*Robert Rauschenberg da Galerie Thaddaeus Roppac

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