![Lawrence Abu Hamdan, documentation of After SFX, 2018, a 30-minute live performance at Tate Modern, London, October 2018. Photo: Jarred Alterman.](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/05/article0_1064x-590x410.jpg)
La Tate Britain ha annunciato i nomi dei 4 artisti della shortlist dell’edizione 2019 del Turner Prize: Lawrence Abu Hamdan, Helen Cammock, Oscar Murillo e Tai Shani.
Il premio assegna ogni anno al vincitore 25.000 sterline. Gli altri tre finalisti ricevono £ 5.000. Il vincitore verrà annunciato a dicembre, a conclusione della mostra della rosa dei quattro a Margate che si aprirà a settembre.
La giuria del premio 2019 è presieduta da Alex Farquharson, direttore di Tate Britain a Londra, e comprende anche Alessio Antoniolli, direttore di Gasworks & Triangle Network; Elvira Dyangani Ose, direttrice della Showroom Gallery e docente di culture visive presso Goldsmiths; Victoria Pomery, la direttrice di Turner Contemporary; e lo scrittore d’arte Charlie Porter.
– Lawrence Abu Hamdan (Beirut). Il suo lavoro esamina gli effetti politici dell’ascolto, utilizzando vari tipi di audio per esplorare i suoi effetti sui diritti umani e sulla legge. Ha esposto alla Chisenhale Gallery e ha realizzato una performance alla Tate Modern.
– Helen Cammock, già vincitrice della settima edizione del Max Mara Art Prize for Women, con grande sensibilità esplora la società contemporanea e considera il posto dell’individuo al suo interno utilizzando vari medium, dal video e dal suono all’istallazione, alla scrittura. E’ stata nominata per la sua mostra personale “The Long Note” presso la Void Gallery, Derry, e l’IMMA, Dublino. The Long Note, un film che guarda alla storia e al ruolo delle donne nel movimento per i diritti civili a Derry Londonderry, nel 1968.
![Helen Cammock, video still from The Long Note, 2018.](http://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/05/article1_1064x-590x332.jpg)
– Oscar Murillo, pittore e artista dell’installazione, il suo lavoro si rivolge spesso al colonialismo e al consumo di massa. L’anno scorso ha esposto alla Biennale di Berlino e ha presentato mostre personali al Kettle’s Yard di Cambridge e a Shanghai. Spazia tra pittura, disegno, performance, scultura e suono e utilizza materiali riciclati per riflettere sulla ricaduta sociale della globalizzazione.
– Tai Shani, le sue installazioni prendono in considerazione lo status delle donne nel passato, presente e futuro recentemente presentate alla Glasgow International, una mostra personale al Tetley di Leeds e una mostra collettiva sul femminismo a Nottingham Contemporary.