Il neo eletto Direttore artistico del SI FEST a Savignano sul Rubicone, Denis Curti annuncia l’apertura a settembre di un nuovo spazio a Milano con un focus a tutto tondo sulla fotografia.
Per Denis Curti, fondatore e Direttore di STILL Fotografia a Milano, Direttore della Casa dei TRE OCI a Venezia, Direttore del Festival di Fotografia a Capri e curatore di mostre di taglio internazionale, la fotografia è come un libro aperto e, dagli anni ’90, dedica tutta la sua attenzione e la sua curatela a questo mezzo espressivo così potente e universale.
Ad ArtsLife racconta i suoi nuovi progetti.
È appena stato nominato Direttore artistico del SI FEST, Savignano Immagini Festival a Savignano sul Rubicone (dal 13 al 15 settembre 2019) e, per questa edizione di una delle manifestazioni fotografiche più importanti e più longeve ha scelto il tema Seduzioni. Fascino e Mistero. Come ha pensato di svilupparlo in concreto?
DENIS CURTI Sarà una riflessione sulla fotografia italiana mantenendo uno sguardo di carattere internazionale. Questo è uno tra i festival più importanti e negli anni si è persa un po’ l’attenzione verso il talento degli italiani su cui invece voglio porre l’accento. E la mia selezione comprende Lady Tarin, Marco Craig, Toni Thorimbert, Guido Harari e Alizia Ottero, tutti questi autori italiani che ragionano sul tema della seduzione nelle sue diverse declinazioni. Per esempio Guido Harari con Fabrizio De André ci parla della seduzione della voce e delle parole, Lady Tarin e Thorimbert ci parlano di una seduzione più sensuale; Alizia Lottero parla invece della magia della natura, del paesaggio e della notte e Marco Craig della seduzione della rarità, del numero uno. Avremo una mostra che ci porta invece alla dimensione internazionale con la collezione di Pier Luigi Gibelli che racconterà come lui è stato sedotto dalla fotografia e ci presenterà 40 immagini appartenenti alla sua collezione, tutti vintage e tutte immagini molto preziose. E poi ho chiesto a Claudio Composti di Mc2gallery di studiare una selezione con una ventina di autori più giovani che lui reputa tra i più interessanti nel panorama attuale e saranno presentati in una proiezione corale.
Organizziamo anche una proiezione molto bella di Helmut Newton e una rassegna cinematografica di film che parlano di fotografia con sei titoli, da Shooting the Mafia di Letizia Battaglia al documentario su Garry Winogrand. Avremo poi dei talks prodotti e promossi da esperti di sociologia e di marketing, una riflessione su come le immagini riescono a sedurre nel mondo della comunicazione, della pubblicità e della cultura e una serie di talks più tecnici studiati con la formula del question time. Per esempio, un’avvocato parlerà di tutte le problematiche legate al diritto d’autore e il suo intervento durerà un’ora e mezzo ma, alla fine le persone saranno libere di porre delle questioni anche private e personali e sciogliere dubbi specifici. Così come ci saranno workshop velocissimi su temi tecnici come ad esempio Photoshop. Poi Letture Portfoli e Settimio Benedusi farà dei ritratti a tutti i savignanesi. E, visto che parliamo di seduzione, abbiamo ideato un profumo, il profumo del SI FEST. Stiamo organizzando anche eventi collaterali di sera e per i concerti stiamo trattando con Dori Ghezzi, con Mauro Pagani e con giovani autori. Davvero un Festival molto ricco che ritrova la sua centralità all’interno della dimensione italiana ed è molto importante da sottolineare perché si è un po’ persa questa dimensione e si registra una certa sudditanza esterofila. Non guardiamo mai abbastanza i talenti che abbiamo in casa e ci preme riportarli in primo piano.
A settembre, la sede milanese di STILL Fotografia si trasferirà in via Zamenhof 11. Quali le novità e i progetti pensati per questo nuovo spazio?
D.C. La stessa sede di STILL è stata l’occasione per mettere a punto una start up abbastanza unica nel suo genere perché STILL non è soltanto una galleria ma un laboratorio di pensiero nel senso che qui progettiamo le mostre, i libri, i festival, facciamo i giornali, creiamo le conferenze, ci occupiamo di corporate. Ma era diventata piccola in termini di metri quadri e allora abbiamo deciso di trovare una nuova sede più grande che potesse ospitare sia le mostre che le persone che ci lavorano. Abbiamo trovano una sede molto interessante da un punto di vista dell’organizzazione degli spazi e, visto che ci siamo sempre occupati anche di formazione, abbiamo deciso di dare vita a un progetto di Master Class con l’obiettivo di proporre percorsi formativi tematici di approfondimento che dureranno due o tre mesi. E si muoverà intorno a tutte le tematiche della fotografia senza mai sfiorare quella tecnica. Ci sarà una Master Class sul collezionismo, una sui Mercati della fotografia e una sulla Fotografia 2.0 e poi workshop diversi. Una formula nuova che va ad arricchire l’identità di STILL e la formazione professionale.
E a proposito delle diverse mostre in programmazione?
D.C. Con Maurizio Galimberti abbiamo una sua antologica in agosto a Senigallia nella sede della Rocca Roverasca, dal 2 al 31 agosto, ma sempre con l’artista , e ve lo anticipo fin da ora, abbiamo in cantiere per il mese di novembre una mostra dedicata al Cenacolo di Leonardo da Vinci alle Gallerie d’Italia a Milano. A Venezia ai TRE OCI è in corso la mostra dedicata a Letizia Battaglia e poi seguirà, dal 31 agosto al 2 febbraio 2020, Viaggio Racconto Memoria, un’ ampia antologica dedicata a Ferdinando Scianna che, attraverso 180 opere, ripercorre oltre 50 anni di carriera di uno dei maestri della fotografia italiana.
Dopo tanti anni dedicati alla fotografia, quali sono secondo te, i valori da sottolineare di questo universo artistico?
D.C. Al Museo M9 di Mestre fino a metà giugno era esposta una mostra che ho organizzato sulla fotografia italiana dove ho scelto 24 autori del 900 e, in una logica di continuità progettuale, l’idea di fare un Festival (SI FEST) dedicato agli italiani può essere una continuazione ideale. Così come al Festival di Capri, dal 31 agosto a fine settembre, per esempio esporrò le opere di Luca Campigotto. Certo, mi occupo anche di fotografi internazionali come David LaChapelle che, con Atti Divini, è a La Venaria Reale a Torino, fino al 6 gennaio 2020. Tutto questo con l’obiettivo di creare delle testimonianze che devono resistere nel tempo e far conoscere questa straordinaria ricchezza italiana all’estero. Perché in questo mondo della fotografia e della comunicazione delle immagini non si può restare fermi. Il tema vero è un processo continuo di innovazione. Chi rimane fermo è perduto.