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Sei cose che (forse) non sapete su Henri Cartier-Bresson, l’occhio del secolo

Dennis Stock Portrait of the French photographer Henri Cartier Bresson a founder member of MAGNUM Photos on the roof of the Magnum office penthouse of Magnum Photos in Manhattan on West 57th Street.1961 Dennis Stock Portrait of the French photographer Henri Cartier Bresson a founder member of MAGNUM Photos on the roof of the Magnum office penthouse of Magnum Photos in Manhattan on West 57th Street.1961 © Dennis Stock/Magnum Photos
 Dennis Stock Portrait of the French photographer Henri Cartier Bresson a founder member of MAGNUM Photos on the roof of the Magnum office penthouse of Magnum Photos in Manhattan on West 57th Street.1961
Dennis Stock
Portrait of the French photographer Henri Cartier Bresson a founder member of MAGNUM Photos on the roof of the Magnum office penthouse of Magnum Photos in Manhattan on West 57th Street.1961 © Dennis Stock/Magnum Photos

Il fotografo francese Henri Cartier-Bresson è considerato un pioniere del fotogiornalismo, tanto da meritare l’appellativo di “occhio del secolo“.

Teorico dell’istante decisivo in fotografia, nel 1947, con il suo amico Robert Capa e molti altri fotografi, fondò la Magnum Photos, che permetteva ai membri di mantenere i diritti sulle proprie immagini. Quando è morto nel 2004, poco prima del suo 96° compleanno, ha lasciato dietro di sé più di mezzo milione di negativi realizzati nel corso di 50 anni in più di 40 Paesi.

Henri Cartier-Bresson Behind the Gare St. Lazare 1932 Not on view
Behind the Gare St. Lazare, 1932
© 2019 Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos, courtesy Fondation Henri Cartier-Bresson, Paris

1. Era un pessimo studente. Nato nel 1908 in un villaggio fuori Parigi, è stato bocciato per tre volte agli esami di maturità.

2. Quando era molto giovane ha vissuto per un anno in Costa d’Avorio, dove ha contratto una forma particolarmente grave di malaria tanto che pensava di morire. E’ stato in questo periodo che, non avendo a disposizione il materiale per dipingere, ha iniziato a fotografare le persone che incontrava.

3. Ha trascorso tre anni come prigioniero di guerra, dopo essere stato catturato dai tedeschi. Dopo due tentativi falliti di fuga, è riuscito a scappare e ha trascorso il resto della guerra fotografando l’occupazione della Francia con la sua amata macchina fotografica Leica.

4. La copertina del libro del 1952 “Images à la sauvette” è stata disegnata dal suo caro amico Henri Matisse.

5. Cartier-Bresson ha fatto di tutto per preservare l’anonimato che ha facilitato il suo lavoro. Quando gli fu conferita la laurea ad honorem dall’Università di Oxford nel 1975, nascose il viso alla folla.

6. Dopo aver trascorso gli anni ’50 e ’60 viaggiando per il mondo in missione – tornando in Cina, India e Messico, oltre a visitare Cuba e il Giappone – Cartier-Bresson alla fine si stancò del suo stile di vita giramondo. Si sposa una seconda volta nel 1970 e nel 1974 si  dimette da Magnum. Torna anche alla sua vocazione iniziale: pittura e disegno. 

Henri Cartier-Bresson Coronation of King George VI, London 1937
Coronation of King George VI, London, 1937
© 2019 Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos, courtesy Fondation Henri Cartier-Bresson, Paris

 

Henri Cartier-Bresson Washington, D.C. 1957
Washington, D.C. 1957
© 2019 Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos, courtesy Fondation Henri Cartier-Bresson, Paris
Henri Cartier-Bresson. Italy. 1933 Henri Cartier-Bresson Italy 1933
Italy. 1933
© 2019 Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos, courtesy Fondation Henri Cartier-Bresson, Paris
Henri Cartier-Bresson Juchitán, Mexico 1934
Juchitán, Mexico, 1934
© 2019 Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos, courtesy Fondation Henri Cartier-Bresson, Paris

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