Mercanteinfiera torna puntuale a Parma dal 5 al 13 ottobre. Due mostre collaterali affiancheranno la fiera di antiquariato e modernariato.
Antiquariato, modernariato, design e veri conversation pieces del collezionismo vintage sono al centro di Menrcanteinfiera di Parma, in città dal 5 al 13 ottobre. In 45 mila mq di superficie espositiva sfilerà tutta la storia dell’arte dal ‘600 all’ 800 fino ad arrivare a pezzi iconici di maestri del design come Albini, Iosa Ghini e Fornasetti passando per David Webb o il poeta pubblicitario Armando Testa. Sulla scia del successo della scorsa edizione sarà nuovamente presente lo spazio dedicato ad Antico Antico, mentre sul solco dell’online troveremo anche Intondo, il mercato virtuale dell’arredo vintage.
Accanto agli appuntamenti classici che torneranno puntuali, alcune novità arricchiranno questa edizione 2019. Fingerprint Authentication System è un servizio che propone un innovativo metodo di antifalsificazione basato su una vera a propria impronta digitale all’opera ottenuta grazie ai raggi X. Un’altra novità è rappresentata dallo spazio Live dove opere d’arte russe dialogheranno con artigiani russi che sul posto lavoreranno a pezzi tipici della tradizione.
Due mostre collaterali approfondiscono ulteriormente l’evento: In her Shoes. Due passi nella storia della calzatura e Collezione Bonanni Del Rio, la scelta italiana. La prima, organizzata dal Museo della Calzatura di Villa Foscarini Rossi, è un percorso al femminile che parte dalla calzatura delle nobili donne veneziane di fine XVII sec – la c.d scarpa con pattino – fino al sandalo ispirato a Blade Runner del britannico Nicholas Kirkwood, passando per Dior. C’è il sandalo mule di Fendi del 2000, la scarpa surrealista di Celine (2013) e il sandalo di Kenzo (2011), una “creatura” multicolor dalle forme ingombranti ideata dall’allora direttore artistico Antonio Marras.
La seconda nasce da sessanta scatti appartenenti alla collezione fotografica privata di Lucia Bonanni e Mauro del Rio della Galleria d’arte BDC di Parma. La raccolta indaga la varietà linguistica con cui diversi artisti hanno guardato ai paesaggi e ai luoghi italiani. Le spiagge di Massimo Vitali, l’occhio intimo-poetico di Luigi Ghirri, lo sguardo sul pianeta di Sottsass con i suoi disegni per i destini dell’uomo passando per Mimmo Jodice, Ugo Mulas, Cesare Monti e Nino Migliori. E ancora gli scatti di altri italiani come Gian Paolo Barbieri, Olivo Barbieri, Elisabetta Catalano, Guglielmo Coluzzi, Mario Cresci,Franco Fontana, Marcello Geppetti, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Luca Greguoli, Roberto Masotti, Pierluigi Praturlon, Tazio Secchiaroli, e Massimo Vitali, solo per citarne alcuni.