Il genio ossessivo di Stanley Kubrick e l’inconfondibile marchio di fabbrica di Wes Anderson. Uno sguardo a similitudini e opposizioni stilistiche tra due colossi del cinema.
Stanley Kubrick (New York, 1928 – Childwickbury Manor, 1999) eccezionalmente eclettico, nel corso della sua carriera ha sperimentato moltissimi generi diversi, dalla satira politica (Il Dottor Stranamore, 1964) alla fantascienza (2001: Odissea nello spazio, 1968), passando per il thriller (Shining, 1980) o la guerra (Full Metal Jacket, 1987). Ossessivo e nevrotico, il regista visionario richiedeva ai suoi collaboratori una perfezione tecnica e formale, parte integrante della sua cifra stilistica. Riuscì sempre nell’intento di interessare il pubblico e riscuotere successo, eppure, non ottenne mai l’Oscar per la migliore regia.
Wes Anderson (Houston, 1969), fin dal primo cortometraggio Bottle Rocket (1996), ha creato racconti ironici e surreali sospesi tra fiaba e realtà, distinguendosi per una cura maniacale della scenografia e dei costumi, ideati personalmente. Da Rushmore (1998), che sancisce il legame con l’attore Bill Murray, al più recente Isle of Dogs (2018), secondo capolavoro in stop motion, il regista ha saputo costruire un canone unico che rende la sua firma inconfondibile.
Il video supercut di Dante Guerilla confronta alcune scene dei film di Stanley Kubrick e Wes Anderson, dimostrando il debito che quest’ultimo ha con il primo.