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Il modello gestionale della Cultura a Roma: intervista a Francesca Jacobone, presidente di Zétema

Luca Signorelli, Madonna col Bambino, 1505-1507, olio e tempera su tavola, New York, Metropolitan Museum of Art Luca Signorelli, Madonna col Bambino, 1505-1507, olio e tempera su tavola, New York, Metropolitan Museum of Art

Da circa 20 anni, Zétema (società partecipata al 100% da Roma Capitale) ha un ruolo fondamentale nella promozione della cultura.

Gestisce la Rete dei 18 Musei Civici e diversi spazi cittadini dedicati allo spettacolo, alla cultura ed all’accoglienza turistica, ed è responsabile in particolare della messa in atto della strategia del Comune volta al potenziamento e all’integrazione dei servizi turistici e culturali. La mission è l’ottenimento di una fruizione ottimale del patrimonio storico artistico della città attraverso una gestione efficace ed efficiente di attività e servizi culturali e turistici, oltre che l’organizzazione di eventi.

Un modello gestionale interessante: intervistiamo Francesca Jacobone, docente universitaria e già manager di aziende multinazionali, Presidente di Zétema dal 2017.

Alla luce della sua esperienza, considera il progetto Zétema un modello gestionale di successo? Quali sono i suoi punti forza?
Zètema è il punto di riferimento principale di Roma Capitale nel settore Cultura. A supporto dell’Amministrazione svolgiamo  numerosi compiti, dalla gestione dei musei all’organizzazione di mostre ed eventi, dall’accoglienza alla didattica, ai servizi museali, biglietterie, librerie, vigilanza. E’ composta da persone di grande professionalità e competenza che ho il privilegio di guidare. Il lavoro svolto da Zètema rappresenta un punto di forza nel panorama dei servizi pubblici romani. Una prova? Dalla Relazione Annuale 2018 dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma è emersa una elevata soddisfazione da parte dei cittadini proprio sui servizi relativi alla Cultura.

Come vive personalmente la sua attuale esperienza in Zétema e quali sono le caratteristiche della sua direzione?
Avere la responsabilità di Zètema è motivo di orgoglio per me. E’ un’azienda virtuosa che si occupa di temi incidenti sul futuro dei cittadini, che favorisce la fruizione da parte di tutti del patrimonio artistico e archeologico della città e che trasferisce cultura e formazione ai giovani. Inoltre, Zètema è estremamente interessante anche perché rappresenta un esempio positivo di azienda prevalentemente al femminile: un presidente donna, un direttore generale donna, e oltre il 65% del personale costituito da donne, per la maggior parte laureate. Richiede una leadership coraggiosa, capace di adeguarsi sempre più rapidamente ai mutamenti: inoltre, è fondamentale condividere gli obiettivi, creare un ambiente inclusivo in cui le persone si sentano investite di fiducia, libere di essere creative, di lavorare in modo flessibile, e di formarsi in modo permanente.

Comunicare l’offerta culturale in modo diretto ed efficace è fondamentale: che rapporto ha Zétema con i social media?
In un mondo sempre più digitalizzato è fondamentale comunicare l’offerta culturale anche attraverso l’utilizzo dei social media. Sono un ottimo mezzo per promuovere e incuriosire il pubblico e per avvicinare alla cultura anche le nuove generazioni. Zètema gestisce quotidianamente, per conto dell’Amministrazione capitolina, molti canali social per promuovere i musei e gli eventi. L’importante è ricordarsi sempre che l’esperienza impersonale a distanza non può sostituire l’”emozione”.

Che ruolo hanno le tecnologie digitali nella valorizzazione del patrimonio culturale oggi nella vostra attività? Il viaggio nei Fori Imperiali di Piero Angela, per esempio, sembra una iniziativa di impatto mediatico ed emotivo: quali sono secondo lei i punti di forza di questa vostra iniziativa?
Scienza e tecnologia, se non sono solo un modo per aumentare i numeri ma mirano alla crescita culturale, sono importantissime nel nostro settore. Zètema si occupa per Roma Capitale di tre importanti progetti di valorizzazione del patrimonio archeologico attraverso esperienze immersive e multimediali, che utilizzano anche realtà aumentata e virtuale: Circo Maximo Experience, Viaggi nell’antica Roma, e l’Ara Com’era. Solo grazie alle nuove tecnologie possiamo vedere per la prima volta Ara Pacis, Circo Massimo, Foro di Cesare e Foro di Augusto come erano alle origini e come non li abbiamo mai visti prima.

Dopo un anno dalla sua adozione, si può trarre un bilancio sulla vostra MIC Card, che consente a residenti e studenti a Roma -al prezzo di soli 5 euro- di visitare tutti i musei cittadini per un anno?
La MIC card ha portato una rivoluzione culturale a Roma, perché ha trasformato il modo di fruire dei musei. Il museo è diventato un luogo accessibile a tutti, in cui andare tutte le volte che si vuole. Un luogo di incontro e di condivisione delle proprie esperienze. I cittadini hanno apprezzato questo cambiamento. Fino all’introduzione della MIC, nei Musei Civici, fatta eccezione per la prima domenica del mese, si entrava pagando un biglietto d’ingresso intero. Ora sono tutti accessibili ad un prezzo poco più che simbolico. Pagando infatti solo 5 euro residenti e studenti possono acquistare questa piccola card e entrare per un anno illimitatamente in tutti i Musei Civici. Nei primi 6 mesi ne sono state vendute oltre 50.000. Un successo. E dal 5 luglio parte la seconda stagione della MIC, sarà infatti possibile effettuare il rinnovo.

La Roma Pass, il Vostro Call Center in 6 lingue, la Notte dei Musei, Musei in Musica, sono iniziative che hanno ancora delle potenzialità di crescita per favorire l’afflusso turistico e aumentare la sua permanenza?
Sono vari gli strumenti che Zètema gestisce per favorire la fruizione della città da parte dei turisti. E i numeri parlano chiaro. C’è la Roma Pass (615.000 vendute nel 2018), l’unica city card che comprende l’intera l’offerta culturale della Capitale includendo anche il trasporto pubblico, ci sono i Tourist Infopoints (circa 3,8 milioni visite nel 2018) in punti strategici per la Capitale, il Call Center culturale e turistico 060608 attivo 365 giorni all’anno in 6 lingue. Organizziamo anche molti eventi di grande interesse per i turisti, come la Festa di Roma, la Notte dei Musei, Musei in Musica, e possono contribuire ad aumentare l’afflusso e la permanenza degli stessi. Ma in questi casi è fondamentale la programmazione e la comunicazione con largo anticipo.

Estate Romana, Claudio Imperatore, Circo Maximo Experience, Distruzione Creativa sono alcuni tra gli eventi segnalati dal vostro sito: qualche nota particolare sugli eventi in corso questa estate?
L’offerta culturale romana questa estate è davvero molto ampia. Solo alcuni suggerimenti. I Musei Civici hanno bellissime collezioni permanenti e mostre molto interessanti da visitare. Segnalo tra tutte la nuova mostra al Museo di Roma Luca Signorelli e Roma. Oblio e riscoperte, dedicata a uno dei più grandi protagonisti del Rinascimento italiano. Oltre all’esperienza in realtà aumentata del Circo Maximo Experience, di cui abbiamo già parlato, questa estate c’è un’altra novità da non perdere: Forum Pass. Alla scoperta dei Fori. Dal 29 giugno, grazie all’intesa tra Roma Capitale e MIBAC, è infatti possibile accedere per la prima volta con un unico biglietto all’area archeologica unificata dei Fori: un nuovo percorso che in due ore circa consente di visitare Foro Romano, Fori Imperiali e Palatino.
Inoltre, per chi ha bambini, non può mancare una visita alla Casina di Raffaello, una ludoteca nel cuore di Villa Borghese dove per tutta l’estate si svolgeranno laboratori didattici ispirati alla bella mostra Distruzione creativa. Opere dell’artista Antoh Mansueto, in cui sono esposte tele, opere in alluminio sagomato, grafiche, video, sculture in legno riciclato e carta.

Luca Signorelli, Madonna col Bambino, 1505-1507, olio e tempera su tavola, New York, Metropolitan Museum of Art
Luca Signorelli, Madonna col Bambino, 1505-1507, olio e tempera su tavola, New York, Metropolitan Museum of Art

Roma è connotata con l’aggettivo “Eterna”, evidenziando il suo aspetto archeologico: qual è invece la parte di Roma che lei vorrebbe fosse valorizzato in futuro?
Roma è una città dal patrimonio storico-artistico e archeologico incommensurabile. Forse il suo unico difetto, se può essere considerato tale, è di offrire troppo. Ma non è solo un museo a cielo aperto, è una metropoli viva e dal cuore pulsante che offre una molteplicità di occasioni culturali, eventi e iniziative, al di là degli stereotipi come il Colosseo, il Vaticano, e Fontana di Trevi. Il nostro impegno è quello di far conoscere una dimensione più ampia di Roma.

Visto il suo respiro internazionale, possiamo chiederLe cosa Roma e l’Italia, in generale, dovrebbe apprendere da un modello di gestione culturale estero?
In realtà Roma, dal punto di vista culturale e turistico, potrebbe essere un modello per il resto del mondo. Le potenzialità ci sono, facciamo molte cose eccellenti. E’ l’unica città al mondo per la molteplicità di esperienze che offre, dalla ricchezza del patrimonio culturale, storico e artistico alle eccellenze enogastronomiche, dallo shopping agli eventi culturali e sportivi, ma anche innovazione e tecnologia. Roma oggi organizza più iniziative culturali, mostre, eventi di altre capitali europee. Dobbiamo imparare a raccontare in modo corretto quello che facciamo affinché il modello Roma possa diventare replicabile.

Zétema è per Socrate la ricerca personale e rigorosa di ogni nozione, di ogni valore: in ambito culturale e come Docente di Economia, secondo Lei su quali aspetti bisogna maggiormente fare ricerca oggi? Consigli per i futuri professionisti in campo manageriale?
E’ importante puntare sull’accrescimento delle competenze. Ormai a livello europeo c’è la consapevolezza che per rafforzare le economie e avviare un percorso di (ri)crescita occorre innalzare il livello di competenze della popolazione, a partire anche da quelle digitali. La competenza digitale, ossia la capacità di acquisire competenze ogni volta nuove, è il presupposto fondamentale per governare la complessità di questi tempi e trovare nuove opportunità in uno scenario di cambiamenti, scongiurando l’eventualità di una marginalizzazione del Paese.

Francesca Jacobone, Presidente Zètema
Francesca Jacobone, Presidente Zètema

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