![Luigi Boille, Victoire, 1959 olio su tela](https://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/07/Luigi-Boille-Victoire-1959-olio-su-tela-e1564532718919-590x481.jpg)
Le opere cromo-segniche di Luigi Boille arrivano a Roma nella cornice dei Musei di Villa Torlonia. Ora guizzante, ora riflessivo, il suo particolare tratto è in mostra dal 21 giugno al 3 novembre 2019.
Quattro anni fa moriva Luigi Boille (Pordenone, 1926 – Roma, 2015) un pittore europeo che aveva scelto di coltivare con amore e profitto la semenza universale, ecumenica del linguaggio artistico. E Roma – dove ha studiato (prima all’Accademia di Belle Arti e quindi alla Facoltà di Architettura della Sapienza) e vissuto per la maggior parte della sua vita – gli tributa oggi un doveroso omaggio in uno dei suoi luoghi più suggestivi: i Musei di Villa Torlonia.
L’ampia antologica, che si dispiega davanti ai nostri occhi (un’ottantina di quadri circa tra oli e tempere) sullo sfondo asettico di pannelli bianco-latte, getta finalmente luce su un lungo e fecondo itinerario artistico (che va dal 1958 al 2015). Cruciale, decisivo, il trasferimento a Parigi nel ’51 – vi resterà sedici anni – allora fulcro e termometro dell’arte mondiale, dove conobbe il critico e collezionista Michel Tapié, teorico dell’Art Autre (fu lui, tra l’altro, a coniare il termine Art informel) che gli fece fare le prime importanti mostre nelle più prestigiose gallerie parigine; e poi il critico e saggista Pierre Restany, fondatore del Nouveau Réalisme, che lo coinvolse nel gruppo dellaJeune École de Paris.
![Luigi Boille. Luoghi di luce, scrittura del silenzio. Opere 1958 – 2015](https://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/07/GOPR00941-590x417.jpg)
Negli anni ’60 Giulio Carlo Argan, che ne riconobbe la valentìa si adoperò per farlo ritornare in Italia mediante numerose mostre e alcune partecipazioni a grandi rassegne come la Quadriennale di Roma e la Biennale di Venezia. Vi rientrò definitivamente nel ’65 e trovò – scrive Achille Perilli (il testo è riportato nel catalogo) – “una cultura completamente diversa che era, si può dire, una cultura post-coloniale americana”.
Notiamo, da una visione d’insieme della mostra, che il riconoscibile segno di Boille – la sua può essere considerata, infatti, una pittura segnica o piuttosto, si potrebbe dire, cromo-segnica dato il co-protagonismo del colore nella composizione visiva – sempre guizzante, mistilineo, emotivo, vitale, appare, nelle prime opere, straordinariamente invasivo, occupa ogni anfratto, dilaga sulla tela come sospinto da una forza seminale incoercibile che tradisce o patisce – si direbbe – il pungolo costante di un horror vacui forse attinto, nella memoria, alle preziose ossessioni del turgido barocco romano. Ma nei quadri degli ultimi anni i segni, sempre agili, guizzanti, si diradano, si fanno più meditati, come immersi, o sospesi, in un mistico silenzio del pensiero; o, più materialmente, come se sedimentassero di tanto in tanto, per decantazione, nelle vaste campiture di colore.
![Luigi Boille, Solare aurora, 1972 olio su tela](https://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/07/Luigi-Boille-Solare-aurora-1972-olio-su-tela-446x590.jpg)
![Luigi Boille, Envol et parcours, 1958 olio su tela](https://www.artslife.com/wp-content/uploads/2019/07/Luigi-Boille-Envol-et-parcours-1958-olio-su-tela-590x452.jpg)
*Luigi Boille, Victoire, 1959 olio su tela
Luigi Boille. Luoghi di luce, scrittura del silenzio. Opere 1958 – 2015 a cura di Claudia Terenzi e Bruno Aller.
21 giugno – 3 novembre 2019
Musei di Villa Torlonia – Casino dei Principi
Via Nomentana, 70 – Roma